Fiorentina, non basta correre
Dinamismo e imprecisione: la squadra di Pioli è quella che fa più chilometri in serie A Ma su 153 tiri fatti più della metà sono andati fuori. Un primo bilancio, a quasi un terzo del campionato
Tanta corsa, molti tiri e pochi punti in classifica. La prima parte della stagione della Fiorentina si potrebbe riassumere così. «Siamo giovani e quasi tutti nuovi, ci vuole tempo per essere squadra»: se ci fosse una classifica delle frasi più pronunciate in questo inizio di stagione, questa sarebbe sicuramente al primo posto.
Allenatori, dirigenti e anche giocatori. Tutti allineati su un pensiero espresso dopo vittorie meritate e sconfitte sorprendenti. Di tempo dall’esordio, però, ne è passato e dodici gare giocate (con 16 punti fatti) rappresentano quasi un terzo del cammino stagionale. La metà sono state sconfitte e non è stato determinante il livello degli avversari, visto che i viola hanno perso con tre big (Inter, Juventus e Roma), con due squadre sulla carta di pari livello (Chievo e Sampdoria) e con una in lotta per la salvezza (Crotone). «Nessuna sorpresa, eravamo consapevoli di queste difficoltà. Sappiamo che sei sconfitte sono tante, forse troppe», ha detto il capitano Davide Astori dopo la sconfitta contro i giallorossi al Franchi. Soprattutto se si confronta l’inizio viola con gli anni passati.
Nel 2014-15 Montella fu addirittura messo in discussione a novembre per il brutto avvio stagionale (16 punti con 4 sconfitte), ne perse solo due Sousa l’anno scorso (20 punti) e tre (ma con 9 vittorie) nel sorprendente girone d’andata del 2015-16. Altre idee, ma soprattutto altre ambizioni. Già, perché se c’è un aspetto sul quale tutti sono d’accordo è l’obiettivo di questa Fiorentina: «Crescere e diventare squadra, per poi prendersi qualche soddisfazione». Nessun traguardo oltre questo. Perché le ambizioni sono sicuramente ridimensionate e la classifica di serie A (sette punti in meno dall’ultimo posto utile per l’Europa) è lì a confermarlo. Tra l’altro dall’anno del ritorno in serie A (2004/05) la Fiorentina non aveva mai subito così tanti gol (17) nelle prime 12 partite.
Nella storia dei campionati a 20 squadre la media del club viola in questa parte di stagione (fonte Violanews.com) è di 20 punti conquistati. Eppure ad analizzar bene il rendimento in campo la squadra è in salute. Sul piano atletico vanta il primo posto nella classifica dei chilometri percorsi da diverse settimane: il dato aggiornato è di 110.902 a partita. La Fiorentina, inoltre, è quarta nella classifica dei tiri. Sono 153 quelli effettuati, 76 in porta e 77 fuori. Numeri che certificano una certa approssimazione nel calciare, dettata da un tasso tecnico sicuramente inferiore rispetto alle prime tre Napoli, Inter e Roma che riescono a colpire lo specchio con una percentuale più alta.
In generale la squadra di Pioli ha lacune in fase di finalizzazione. Non di manovra, poiché è riuscita ad effettuare ben 44 cross: al top c’è il Napoli a quota 54. La differenza, però, sta nella capacità di concretizzare. I viola ci sono riusciti appena in dodici casi. A confermare questa tesi anche il numero di corner guadagnati: sono ben 70, in linea con Roma e Napoli. Ai limiti tecnici si può aggiungere il fattore fortuna. O precisione, a seconda dei punti di vista. I ragazzi di Pioli hanno colpito 6 volte pali e traverse: 7 ne ha presi la Juventus e 8 l’Inter. Davanti solo la Roma a quota 11.
I problemi, però, non possono certamente esser tutti nascosti nei numeri. Esempi? Carattere, personalità e la concentrazione. «Non possiamo permetterci certi errori», ha tuonato domenica pomeriggio Pioli. E di svarioni decisivi ce ne sono stati e non pochi in dodici gare. Palle perse e topiche clamorose. Unite all’incapacità di recuperare una partita dall’inizio del campionato. Mai, infatti, fino a questo momento i viola sono riusciti a compiere una rimonta in campionato. Quando va sotto la Fiorentina non riesce a portare a casa punti. E questo non può esser solo per colpa di un radicale rinnovamento della rosa. Ci deve esser qualche altro punto critico, da individuare il prima possibile. Perché, come si evince dai numeri, correre non basta a fare punti e allontanarsi dalle parti anonime della classifica.
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