The Rocky Horror Show Il gran ritorno di Bisio
Voce narrante come agli esordi, da oggi al Mandela
Galeotto fu il Rocky Horror per lanciare la sua carriera. E ora Claudio Bisio torna sul luogo del delitto teatrale: come voce narrante, da stasera (ore 21) a sabato (ore 16 e ore 21) in sei repliche esclusive, per una delle due uniche serie di recite in Italia al Nelson Mandela Forum del classico del musical realizzato 40 anni fa da Richard O’Brien, nella versione originale in inglese. Prodotto e diretto dall’australiano Jim Sharman, co-autore della sceneggiatura, questa produzione originale di Londra fu messa in scena per la prima volta al Royal Court Theatre il 19 giugno 1973, prima di compiere altre performance in altri teatri e chiudere il 13 settembre 1980, con un totale di 2960 esibizioni. Diventando insieme a Jesus Christ Superstar e Hair e poi Cats uno dei più longevi e consistenti successi della storia del teatro musicale del Novecento.
E lui, il mattatore Bisio, unico italiano del cast, ricorda come nell’estate del 1978 alla Sala Azzurra di Corso Magenta di Milano fu proprio una rappresentazione di questo musical a farlo scoprire da Gado briele Salvatores — seduto in platea come spettatore — che lo notò, iniziò a seguirne lo sviluppo del talento e poco dopo lo lanciò nel mondo del teatro che conta e poi del cinema dirigendolo prima con Sogno di una notte d’estate e Comedians rispettivamente nel 1983 e 1985, e poi con i successi al botteghino di Turné, Mediterraneo e Puerto Escondido.
Oggi Bisio ha compiuto 60 anni ma ha ancora quella freschezza che lo rende capace di giocare con i mostri ridicoli e le allusioni sessuali del capolavoro di Richard O’Brien. La novità di questa tournée sta proprio nel fatto che, per ogni tappa europea, la produzione internazionale ha scelto un narratore diverso, che reciterà nella propria lingua. Bisio racconterà a mo- suo le vicende surreali, goticogrottesche ed erotico-comiche rappresentate in questa brillante parodia degli horror movie di serie B degli anni Settanta a suon di glam-rock e spirito burlesque, consolidandosi come icona della liberazione sessuale, del transessualismo e del travestitismo.
Con lui otto attori-cantanti guidati da Gary Tushaw nel ruolo del protagonista transilvano-travestito Frank‘n‘Furter, il Phantom Ensemble e una band di cinque elementi guidata dal tastierista Jeff Frohner per eseguire in diretta Time Warp, Science Fiction/Double Feature, Sweet Transvestite e gli altri mitici brani che ne hanno decretato fama internazionale a Broadway e poi al cinema grazie a Tim Curry e a un’allora sconosciuta e super sexy Susan Sarandon che proprio grazie a quel film vide decollare la sua eccezionale carriera hollywoodiana. Pochissimi i biglietti rimasti e solo alla cassa, perché la prevendita online è già chiusa.
Protagonista L’attore fu notato da Salvatores la prima volta che partecipò al musical. Era il 1978