La versione di Carini: un errore nei registri
Il superchirurgo risponde alla direzione generale di Careggi. Marco Carini, direttore della clinica urologica dell’ospedale universitario fiorentino, finito al centro di un caso politico (nato da un’interrogazione in Consiglio regionale di Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia) perché risulta presente nei registri di sala operatoria in alcuni giorni in cui non era a Firenze, avrebbe già inviato ieri una memoria difensiva per fare luce su quanto accaduto. Carini non commenta pubblicamente il caso, ma secondo il suo entourage sarebbe molto amareggiato in quanto vittima di un equivoco amministrativo. Nella memoria di Carini, chirurgo da oltre 700 interventi all’anno, si spiega che il sistema informatico inserisce nel registro di sala operatoria il nome del medico che programma l’intervento; ma se il medico poi non è presente, chi lo sostituisce dovrebbe cancellarne il nome. E nei venti giorni sotto la lente d’ingrandimento, tra 2015 e 2016, Carini sarebbe stato in ferie. Per il chirurgo il caso nascerebbe quindi da un errore di procedura, non da mala fede. Da un lato, in quanto direttore della clinica, avrebbe comunque dovuto vigilare sulla corretta compilazione dei registri, ma dall’altro, a confortare la sua affermazione di buona fede, c’è il fatto che nei giorni incriminati risultava assente dall’ospedale non avendo timbrato il cartellino. (G.G.)