MUSEO OFFICINA ARTIGIANI AL «GALILEO»
Ci sarà un laboratorio di carta marmorizzata, uno di doratura, un altro di fotografia Appuntamento la domenica mattina per far colazione con cappuccino e brioches, poi via ai corsi rivolti a chi ha più di 10 anni. Si parte il 12 e si prosegue fino a genna
Gli schizzi di tempera sulla superficie di colla e acqua all’occhio di un profano sembrano macchie di colore sparse a caso. Ma Carlo Saitta, dopo 30 anni che crea carte fiorentine, sa perfettamente che disegni diventeranno e che effetto avranno, una volta adagiato il foglio sulla vasca piena di collante: come per magia il colore si sposta sulla carta che da bianca diventa marmorizzata. Quella di Carlo è una delle «botteghe della scienza» che verranno allestite la domenica mattina, dal 12 novembre al 21 gennaio al Museo Galileo: il museo invita adulti e ragazzi dai 10 anni in su a fare colazione nelle sue sale tra sfere armillari, quadranti, astrolabi, e a riscoprire le antiche tecniche di artigianato artistico (a partire da quelle di cui il Museo Galileo conserva realizzazioni di alto valore) in laboratori tenuti da esperti. Alle 10.30 si potranno gustare caffè e brioches offerte dalla pasticceria Robiglio, con il sostegno di Opera Laboratori Fiorentini, poi si potranno seguire le attività, in cui vengono ricostruiti contesto e procedimenti, e assistere a dimostrazioni pratiche.
«Il museo non è solo un luogo dove conservare è anche un luogo per socializzare e scambiare idee» spiega Andrea Gori, responsabile attività didattiche del Museo Galileo. «Nella società di oggi non si parla più tra di noi, per questo abbiamo pensato anche a un momento di convivialità, per stare insieme».
Ogni domenica, per 10 appuntamenti, ci sarà un laboratorio diverso. Si parte con i disegni con la camera oscura, un sistema a lungo utilizzato dagli artisti, come Vermeer e Canaletto, per fissare oggettivamente la realtà nelle loro opere. «Anche l’impressionismo e i macchiaioli nacquero da qui, le macchie richiamano i pixel di una foto» spiega Gori.
Nel corso delle domeniche si potranno scoprire i segreti delle stampe in cianotipia, oppure come in uno studio fotografico di metà Ottocento vedere come nasce una fotografia al collodio umido. Ecco poi come venivano costruite le lenti per uso astronomico per
cannocchiali e telescopi, come veniva misurato il tempo, basandosi sull’osservazione del moto apparente del Sole, usando orologi solari e meridiane. E cosa sta dentro a un orologio? Rotelle, ingranaggi, molle ma soprattutto lo studio di scienziati e la passione di maestri orologiai.
L’arte della doratura consiste nella stesura di una foglia d’oro (vera o falsa). «Quella vera è impalpabile, non può essere presa con le mani» spiega la restauratrice Chiara De Felice. Per adagiarla sulla superficie da decorare si usa allora un pennello di scoiattolo reso elettrostatico tramite sfregamento. Ed è meglio trattenere il respiro per non farla volare via o accartocciare.