Città divise in 6 aree Via le cianfrusaglie, riecco paglia e legno
Resterà la varietà di prodotti, ma sarà tutto dedicato ad accessori e abbigliamento Novità
Borse di pelle plastificata, mutande col pisello del David di Michelangelo, magliette di Messi e Cristiano Ronaldo: a Firenze, l’orrendo armamentario dei banchi degli ambulanti del centro potrebbe presto sparire. Palazzo Vecchio ha infatti redatto un piano di rilancio dei mercati, puntando sull’identità e sulla qualità. Il «made in Florence» avrebbe quindi presto la grande occasione per riprendere il posto del «made in Osmannoro». E gli artigiani tornerebbero alla ribalta riguadagnando spazio e visibilità rispetto alle fabbriche cinesi del tutto uguale a basso costo, tra paglia, libri d’arte, antiquariato, pietre dure e souvenir d’autore.
Il piano prevede sei aree mercatali nel centro città: San Lorenzo, largo Annigoni, piazza Santa Croce, piazza della Repubblica, il Porcellino, piazza dell’Unità e piazzale Michelangelo. In una strategia che prevede anche un marketing mirato per promuovere le nuove zone commerciali e i loro prodotti «tipici».
In piazza della Repubblica, via Pellicceria e via Brunelleschi, spazio alle più antiche tradizioni fiorentine: la paglia, la lana e i tessuti dovranno rappresentare almeno il 50 per cento dei prodotti in vendita. Spazio invece al cuoio e alla pelle sotto la loggia del Porcellino, in via Calimala. In Santa Croce e Borgo dei Greci, i banchi prenderebbero il posto dei tanti abusivi e dei loro tappetini di finti acquerelli, per provare a proporre alle comitive dei turisti l’artigianato nobile: ceramica, terracotta, vetro, legno, mosaici e scagliola. Spariranno invece gli ambulanti dalla Loggia del Grano di via dei Neri: il passo indietro sulla scelta fatta tre anni fa da Palazzo Vecchio nasce dal fatto che la loggia sarà messa in vendita. In Largo Annigoni resterà il mercato delle pulci ormai traslocato in via definitiva da piazza dei Ciompi, dove Palazzo Vecchio ha invece scelto di lasciare spazio a una piazza libera, forse con un giardino. Via le mutande e i grembiulini con i piselli del David, ecco i souvenir d’autore: al piazzale Michelangelo, i prodotti saranno selezionati in accordo con le grandi Scuole fiorentine dell’arte e dell’artigianato.
Il rione di San Lorenzo (ovvero via dell’Ariento, via Sant’Antonino, via Panicale e piazza del Mercato Centrale) resterà il più grande mercato di Firenze. E anche quello con più varietà di prodotti: sarà dedicato ad abbigliamento, bigiotteria, accessori, metalli e pietre dure. Per il quartiere, la più grande novità sarà l’apertura ai banchi degli ambulanti di un’altra area mercatale, quella di piazza dell’Unità (venendo incontro a una vecchia richiesta della categoria che da anni mira a quello spazio privilegiato di fronte alla stazione): qui sono previsti libri d’arte, stampe, incisioni e legatoria, carta fiorentina, profumi e spezierie, libri di cibo italiano e toscano, libri su film e musica di Firenze.
I cambiamenti non riguarderanno solo i prodotti in mostra, ma anche gli stessi banchi. Dopo anni di tira e molla, di promesse, di annunci finiti nel niente, sarà la volta buona? Al posto degli attuali banchi di tre metri, i nuovi saranno «più piccoli e più belli». Sono tre i modelli al vaglio della soprintendenza, tra il metro e mezzo e i due metri di lunghezza. I nuovi banchi prevedono anche tettucci incorporati (probabilmente in legno), un modo per far sparire i teloni di plastica cerata che, quando piove, fanno somigliare gli attuali mercati a dei brutti campeggi di fortuna.