Corriere Fiorentino

Pozzolatic­o, la disfida dei 40 maiali

I residenti vanno al Tar contro l’allevament­o tra le case. Ma il sindaco: è zona agricola

- Jacopo Storni

IMPRUNETA Scoppia la guerra dei maiali all’Impruneta. Finisce sotto accusa un allevament­o di 40 suini, aperto pochi mesi fa, nel cuore della campagna di Pozzolatic­o, tra vigneti e uliveti, vicino alla storica villa Corsini e ad alcune case. Gli abitanti sono sul piede di guerra: «Troppo puzzo nelle nostre case». Oltretutto, secondo i residenti, l’allevament­o stona col paesaggio circostant­e e abbassa i prezzi delle case, alcune delle quali proprio a ridosso delle recinzioni dei suini.

Un gruppo di famiglie, nelle scorse settimane, ha presentato un’istanza al Comune per chiederne la chiusura. Il sindaco Alessio Calamandre­i, però, è stato molto chiaro: «Siamo in zona agricola, l’allevament­o rispetta tutte le normative e ha il diritto di esistere». Ma gli abitanti, stanchi dei rumori e degli odori dei suini, non si sono arresi e hanno fatto ricorso al Tar. Dallo studio legale che li difende spiegano: «L’allevament­o mette a rischio la salute umana e l’ambiente» visto che «è del tutto carente di un sistema di smaltiment­o liquami, in chiara violazione della normativa sui rifiuti e della prevenzion­e ambientale di derivazion­e comunitari­a». Secondo l’allevatore e proprietar­io dei terreni Pietro Campolmi, però, «è tutto in regola visto che si tratta di allevament­o semi brado che non prevede lo smaltiment­o dei liquami».

Il ricorso è stato presentato da dodici delle circa quaranta famiglie che abitano nell’area intorno all’allevament­o. Il tribunale dovrebbe pronunciar­si nei prossimi giorni.

I residenti, pur consapevol­i che si tratta di una zona agricola, vivono con disagio la presenza dei nuovi vicini di casa. Dice uno degli abitanti. «Quando apriamo la finestra, nelle nostre case entra un puzzo fetido di maiali, si sentono i loro grugniti, si vedono volare piccioni che mangiano il mangime». E un’altra residente: «Ho fatto tanti sacrifici economici per acquistare questa casa, poi all’improvviso è arrivato l’allevament­o di suini al posto dei campi verdi, proprio sotto la nostra abitazione». Una beffa, per molti residenti, che temono anche per un eventuale ingrandime­nto dell’allevament­o.

A viverla come una beffa è però anche lo stesso allevatore Campolmi, titolare dell’azienda agricola Bio & Brado. «Quando ho acquistato il terreno da uno degli abitanti, sapeva perfettame­nte quello che ci avrei realizzato». Quanto agli odori nauseabond­i raccontati dai residenti, lui dice: «Non è vero, non c’è puzzo». Effettivam­ente, dopo un sopralluog­o nella zona, gli odori dei suini non sono avvertibil­i, ma i residenti assicurano: «Dipende come gira il vento, a volte è impossibil­e perfino respirare». In ogni caso, Cam- polmi rassicura: «Non è nostra intenzione ingrandire l’allevament­o, siamo piccoli allevatori e vendiamo i nostri prodotti nel nostro negozio in centro a Firenze».

Una situazione non semplice, né per gli abitanti né per l’allevatore. Accuse incrociate che rischiano di prendere pieghe più pesanti. Secondo Campolmi, alcuni residenti tenterebbe­ro di mettergli i bastoni tra le ruote con scherzi di cattivo gusto, come lo zucchero nel trattore e l’abbattimen­to delle recinzioni per far scappare i maiali. «Non ho alcuna prova che siano stati i residenti — tiene a precisare l’allevatore — ma certamente farò denuncia contro ignoti». Dall’altra parte, anche alcuni abitanti si sentono in qualche modo minacciati: «Mentre siamo a camminare, l’allevatore ci sfreccia vicino con la sua auto».

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L’allevament­o di suini tra le case di Pozzolatic­o (Impruneta)

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