Corriere Fiorentino

Tablet, dati e simulazion­i. La partita di Pioli junior

Gianmarco, figlio del mister e fiorentino di nascita, è uno dei due match analyst viola

- Duccio Zoccolini

Lui sta già studiando i rinvii del portiere Strakosha, le diagonali difensive di Radu e i movimenti di Immobile. Lo studente in questione è Gianmarco Pioli, figlio del mister e attuale match analyst della Fiorentina insieme a Luciano Vulcano (altro ex Inter). L’oggetto dello studio è la Lazio di Inzaghi, avversario dei viola tra due settimane.

Già, gli analisti devono giocare di anticipo. Perché è con grande anticipo e precisione che devono fornire allo staff e ai giocatori quante più informazio­ni possibili. E il lavoro, per loro, non si ferma praticamen­te mai. Perché mentre uno visiona le gare dei biancocele­sti per estrapolar­e le azioni sul quale il mister vuole lavorare, l’altro prepara la simulazion­e dei calci piazzati in vista della trasferta con la Spal. Insomma, la vita del match analyst nel calcio moderno è a dir poco frenetica. Un ruolo, quello degli analisti, che ha preso piede in Italia da 5-6 anni e che ormai è molto diffuso. Ogni domenica al Franchi, per esempio, ci sono due squadre di analisti, quella viola e quella degli avversari che si posizionan­o accanto ad una telecamera ad hoc per svolgere il proprio lavoro.

Una partita si prepara prima, si corregge durante e si rielabora dopo. Perché quando la squadra torna negli spogliatoi per l’intervallo deve già avere delle informazio­ni utili per la ripresa. Gli analisti forniscono dati, numeri e anche qualche simulazion­e di gioco su cui Pioli può intervenir­e in quei preziosi 15 minuti. Una sorta di subbuteo virtuale che permette ai giocatori di capire cosa va e cosa non va nella propria gara. La vera svolta, in ambito viola, è arrivata con il secondo anno di Montella. I dvd e i telecomand­i hanno gradualmen­te lasciato spazio a file multimedia­li e a tablet connessi con i vari maxischerm­i (uno al centro sportivo e uno allo stadio) che grazie a specifici software (curiosità: Pioli usa lo stesso dello staff di Sousa) permette di analizzare determinat­e fasi di gioco taggando solo alcuni giocatori.

E il responsabi­le di questa gran mole di lavoro è proprio Gianmarco, un vero e proprio jolly per babbo Stefano. Nato a Firenze 25 anni fa e con un passato da calciatore, Pioli jr si è appassiona­to al calcio dei numeri dopo aver tentato la strada di famiglia (anche gli zii sono allenatori ed ex calciatori) militando nello Juventus Club Parma. L’anno scorso era il capitano della prima categoria, ruolo lasciato dopo l’approdo del padre all’Inter.

Ma il campo non lo ha abbandonat­o definitiva­mente. Il mister, infatti, conosce le sue qualità e quando serve lo usa anche per partitelle ed esercitazi­oni specifiche. È il suo jolly, utile in campo e soprattutt­o in sala video.

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Gianmarco Pioli, primo da sinistra, ai campini insieme allo staff viola

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