È tutta un’altra ruota
È tonda e rotola, come l’invenzione dei Sumeri che ha rivoluzionato la nostra vita Ma produce energia: così Luca Del Nero ha vinto il premio Piaggio con l’oggetto più comune
PONTEDERA (PISA) L’ invenzione simbolo di uno scatto quasi darwiniano, al servizio di una nuova evoluzione. Più di cinquemila anni fa la creazione della ruota ha modificato la storia con un progresso tecnologico su più fronti, diventando l’asse fondamentale del mondo del trasporto e dei mezzi che consentono movimento. Uno strumento così iconico che oggi è oggetto di piani di ripensamento, come quello portato del giovane Luca Del Nero. Lo studente carrarese di 24 anni, neolaureato all’Accademia «Laba» di Firenze, ha progettato una ruota senza aria, che si ammortizza con un reticolo interno alle gomme e recupera energia da trasformare ogni volta che subisce una scossa o un urto che proviene dall’asfalto.
La sua visione è divenuta una tesi di laurea per cui gli è stato riconosciuto il massimo dei voti e che ieri pomeriggio gli è valso il premio Vespa nella giornata di chiusura di Creactvity, l’evento sull’avanguardia del design del museo Piaggio di Pontedera con centinaia di giovani tra i 18 e i 25anni. Proprio come il motorino che ha fatto la storia della mobilità su due ruote — nato da un progettista di aeroplani e concepito con forme e tecniche proprie dell’aeronautica — anche la ruota di Luca mantiene poche caratteristiche dello strumento che siamo abituati a conoscere. È tondo, gira, ma dentro non c’è aria: primo vantaggio, non si può bucare o sgonfiare. Il disegno e il ripensamento degli strumenti base dell’esistenza si traduce nell’esigenza che hanno le persone di riadattare la propria vita. Così accade che, in un contesto proiettato verso il futuro come «Creactivity» — dove tra i workshop principali ce n’era uno che cercava di dirimere le difficoltà dei prossimi e sperati viaggi degli umani su Marte — si torni a parlare di futuro riferendosi all’antichissima ruota. «Quello a cui non pensiamo più sono proprio gli oggetti comuni», spiega l’architetto guru Italo Rota. «Invece — approfondisce spiegando il senso di questa azione — tanto cambia l’ambiente quanto l’evoluzione degli oggetti deve essere rapida: molte invenzioni e reinvenzioni sono paragonabili agli esseri viventi. Per far corrispondere mezzi e oggetti alle esigenze, a partire dall’invenzione per eccellenza come quella della ruota, bisogna pensare che è sempre possibile trasformarli».
Un concetto che Luca Del Nero ha messo in pratica con successo. «Non posso definirmi altro che un progettatore – spiega a margine della premiazione – anche perché l’idea è stata pianificata con il massimo dello scrupolo tecnico, ma non è stata ancora realizzata». L’idea nasce dalle passioni di Luca, che arrivano cronologicamente prima di quella per lo studio: «Da sempre mi piace occuparmi di automobili. Sognavo di progettarne una innovativa per intero ma gli spazi e i tempi di una tesi – scherza – mi hanno permesso solo di lavorare a una parte di essa». Il suo progetto si chiama «Rare», acronimo di ruota ammortizzante con recupero di energia. E proprio quest’ultimo aspetto rende la sua invenzione così particolare: la sua probabile utilità nel creare induzione elettromagnetica. In pratica un reticolo plastico e flessibile
Italo Rota Molti oggetti sono come gli esseri viventi Se cambiano le esigenze bisogna pensare che è sempre possibile trasformarli
riempie le gomme dell’auto: nel reticolo ci sono magneti che sprigionano energia cinetica a ogni movimento che, raccolti da una bobina, si possono trasformare in nuova energia. Ad esempio elettrica, una modalità del tutto complementare con il funzionamento delle auto in produzione. Dalla tecnica al design passando per le necessità e la creatività. «Questo termine — spiega ancora Del Nero — è un po’ abusato: per creare infatti ci vuole un gruppo di menti: io ad esempio ho fato un progetto e mi piacerebbe ora che ci fosse qualcuno che lo vuole realizzare». Un immagine del tutto assimilabile a quella del design contemporaneo, secondo Rota che sostiene «Oggi il lavoro puramente artistico è stato sostituito dai team» che elaborano un unico concetto completo. «Il design — chiarisce l’architetto — è divenuto un misto fra invenzione e nuove necessità, prodotto da gruppi di persone complesse. Questo è il metodo più funzionale per la creazione di nuovo lavoro». Il complesso ruota «Rare» è stato pensato da Del Nero per essere montato su veicoli ibridi o completamente elettrici, compatibilmente con la direzione che il mercato della mobilità sta prendendo. Il progetto era nato dalla reale esigenza di ammortizzare le buche stradali evitando le forature: una soluzione non del tutto innovativa rispetto all’assenza dell’aria. Ciò che è del tutto inedito è il concetto di sfruttamento della compressione del reticolo plastico delle irregolarità stradale per convertirla in energia elettrica da usare per ricaricare il veicolo.