Detlef Heikamp: un collezionista da Fiorino d’Oro
Ieri la consegna del riconoscimento a Palazzo Vecchio con il sindaco Dario Nardella
Un compleanno speciale per Detlef Heikamp. A 90 anni lo studioso tedesco fiorentino d’adozione ha ricevuto, ieri, dal sindaco Dario Nardella il fiorino d’oro quasi a sancire una vita di studi e di ricerche dello storico dell’arte nato a Brema ma da 27 anni residente a Firenze.
«Già da prima — racconta l’anziano professore — trascorrevo lunghi periodi a Firenze. Ricordo il mio delizioso pied-à-terre nel chiostro di San Lorenzo e la finestrina da cui spiavo la Biblioteca laurenziana». Professore emerito della Technische Universität di Berlino, Heikamp ha dedicato tutta la vita al collezionismo eleggendo il capoluogo toscano centro delle sue ricerche, in virtù del raffinato collezionismo mediceo e della museologia a suo dire, unica. Si dedicherà alla scultura e agli arazzi, aprendo la via a studi su argomenti assolutamente pionieristici. Socio ordinario dal 1978 dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, nel 1996 è eletto presidente della Classe di Storia dell’Arte. Fondatore dell’Associazione Amici degli Uffizi nel 1993 è anche tra i fondatori dell’Associazione Amici di Palazzo Pitti,
È del 1986 il suo volume sui vetri dei Medici (Studien zur mediceische Glaskunst. Archivalien, Entwurfszeichnungen, Gläser und Scherben) che è l’unica opera di riferimento per chi si occupa della produzione vetraria a Firenze. Ha ideato e curato mostre epocali: Magnificenza alla Corte dei Medici (1997); Palazzo Pitti la reggia rivelata (2003-2004), Baccio Bandinelli scultore e maestro (2014). E ha lasciato il segno anche nel Salone dei Cinquecento, insistendo per il ripristino dell’arredo scultoreo originale, con il riordino delle statue e il recupero del gruppo di Giambologna Firenze sottomette Pisa da tempo spostato alla Galleria dell’Accademia. Collezionista soprattutto di epigrafi, ha donato agli Uffizi numerosi esemplari, alcuni di enorme valore, come l’iscrizione dei Ludi secolari e quella celebrativa dell’imperatore Adriano. La parte più cospicua della sua raccolta è stata oggetto di una donazione alla Biblioteca Hertziana di Roma, dove è stato allestito il lapidario greco-romano costituito da Heikamp in decenni di collezionismo.
Il professore «Ricordo ancora il mio delizioso pied-à-terre nel chiostro di San Lorenzo e la finestrina da cui spiavo la Biblioteca laurenziana»