FRAME D’ARTE FILM, MOSTRE, PREMI
Da Kiarostami a Neshat fino al live set del giovane musicista egiziano Hassan Khan Dal 15 la decima edizione della rassegna cinematografica sugli artisti contemporanei, con un progetto di divulgazione in biblioteche e sedi istituzionali di nove Comuni
Quello del decennale è un bel traguardo per lo «Schermo dell’Arte», il festival dedicato alle interazioni tra cinema e arte contemporanea che, nato da una costola del Festival dei Popoli, si è reso indipendente fino ad arrivare a rappresentare una realtà importante nel panorama cittadino e non solo. La soddisfazione è palpabile nelle parole della direttrice Silvia Lucchesi, che parla di un «progetto ormai affermato, che comprende un insieme di iniziative annuali e che ha mantenuto ferma la natura di progetto rigoroso e pronto a rispondere sempre a nuove sfide e stimoli».
Per l’edizione 2017 (dal 15 al 19 novembre in vari luoghi: Cinema La Compagnia, Cango Cantieri Goldonetta, Palazzo Medici Riccardi, Le Murate e Palazzo Strozzi) si contano ventisei film, una mostra, due progetti di formazione, cinque premi per artisti. Il festival parte con il live set Superstructure 2017, del giovane artista emergente e musicista egiziano Hassan Khan, che proporrà tre composizioni uniche che alternano ascolti lenti e sospesi a temi ritmati per essere ballati. A seguire, spazio al grande cinema di Abbas Kiarostami, di cui vedremo l’ultimo bellissimo film, 24 Frames, in cui il maestro iraniano scomparso poco più di un anno fa imbastisce una poetica parabola sul rapporto tra il suo cinema e la sua fotografia, che si trasforma anche in una meditazione sul tempo, sull’arte e sulla fugacità dell’esistenza (il film sarà presentato dal figlio Ahmad, anche produttore).
Sempre dall’Iran arriva l’artista e regista Shirin Neshat, che sarà a Firenze per presentare il suo ultimo film, piuttosto incerto (visto alla Mostra di Venezia), Looking for Kulthum, che racconta il proprio paese della parte delle donne. Tra i titoli più interessanti: Beuys, ritratto del carismatico artista tedesco il cui nome è ancora oggi legato a temi forti come l’ecologia e il rapporto tra uomo e spiritualità; il progetto fotografico sulla Terra Santa realizzato da Josef Koudelka in Shooting Holy Land; Il giardino delle erbacce, ulti-
mo cortometraggio del coreografo Virgilio Sieni. Chiude il festival Antonio Lopez 1970: Sex Fashion & Disco, storia del più influente fashion illustrator degli anni ‘70, che ha rinnovato il linguaggio della moda ispirandosi alla vita di strada di New York e Parigi. Tra gli eventi speciali la mostra Directing The Real: Artist’s Film and Video in the 2010s, curata da Leonardo Bigazzi, alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, con video, film, e installazioni visive di diciannove giovani artisti internazionali. Infine l’iniziativa Moving Archive, progetto di educazione all’arte contemporanea in biblioteche e sedi istituzionali di nove Comuni della Città metropolitana.