Cambia il codice, slittano i lavori Terza corsia ferma almeno un anno
Firenze Sud, le nuove regole costringono Autostrade a indire una gara per l’appalto
Il sindaco di Bagno a Ripoli: mi hanno detto che il nostro tratto sarà completato
terza corsia dalla galleria dell’autostrada A1, del San Donato fino ad Incisa Valdarno, un'opera agognata dagli automobilisti e camionisti di tutta Italia per evitare code, salta un giro, anzi, un anno. Un inghippo legislativo ha bloccato il proseguimento dei lavori, che dovevano partire tra pochi giorni, nel secondo lotto dell’opera: ma c’è chi teme che questo stop possa infliggere anche sui lavori in corso, quelli da Firenze Sud fino ad Osteria Nuova. Un timore che il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, scaccia via decisamente: «Abbiamo avuto rassicurazioni da parte della società, vanno avanti».
L’inghippo toccherà i cantieri che dovevano aprire a sud della galleria, in gran parte nel territorio di Rignano sull’Arno, città natale dell’ex premier e segretario del Pd: ed è un inghippo che nasce da una legge votata dal governo Renzi, cioè il nuovo Codice degli appalti. Il nuovo testo infatti, recependo L’autostrada A1 nel tratto che va da Firenze Sud alla galleria di San Donato le richieste dell’Ance (l’associazioni industriali edili di Confindustria) e della Commissione europea industria, prevede che la quota di appalti in house, cioè fatti da ditte di proprietà di società concessionarie, sia più bassa di quella prevista precedentemente.
Una scelta politica: occorre, ha detto la Commissione, dare più spazio ai privati che alle ditte di proprietà delle società concessionarie. Era invece quello che aveva fatto Autostrade con Pavimental, sua società di costruzioni. Per velocizzare i lavori, dopo il fallimento delle precedenti ditte che avevano vinto le gare di appalto, Autostrade aveva conferito a Pavimental entrambi i lotti. Ma, secondo il ministero dell’infrastrutture, questa scelta supera il limite imposto dal Codice degli appalti, ora del 20% rispetto al totale dell’opera (prima era il 40%).
Il risultato è che, non prima dell’anno prossimo, Autostrade lancerà l’appalto e tra gara, ricorsi e quant’altro, i cantieri non apriranno prima del 2019. Ma c’è chi teme che ci possano essere effetti anche per il primo lotto. Nelle opere del secondo lotto, infatti, dovevano anche essere utilizzate le terre di scavo del primo lotto per creare dune antirumore e di protezione nell’area tra Rignano e Incisa. Se i lavori nel lotto 2 non partono, dove e come saranno utilizzate le terre che in questo momento vengono scavate tra Firenze sud ed Osteria Nuova?
Questo «tappo» nell’operazione comporterà ritardi anche nei cantieri attualmente aperti? «Assolutamente no, abbiamo ricevuto assicurazioni da parte della società» risponde il sindaco Casini. A cui chiaramente non fa piacere vedere posticipare i lavori. «Confermo che il motivo è quello del nuovo Codice degli appalti, e del ritardo di Anac nel predisporre i regolamenti. Una situazione di incertezza che ha portato il ministero a questa decisione».
Preoccupazione