Tutta mia la città: a Scandicci le piazze in scena
Stasera al teatro studio Pieralli gli abitanti raccontano le strade e i luoghi dei sogni
Hanno girato a piedi per Scandicci, osservato strade, piazze e luoghi, immaginato come vorrebbero che fosse nel 2050. Poi in teatro hanno «pensato con il corpo» e trasformato suggestioni, idee, aspettative in immagini e parole, descrivendo un nuovo ideale di città. Ne è nato uno spettacolo-conferenza, La città visibile, in cui i protagonisti sono i cittadini (e la città stessa), che andrà in scena questa sera alle 21 al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci.
Il progetto è ideato dall’Accademia dell’Uomo della Fondazione Teatro della Toscana e promosso dal Comune di Scandicci: attraverso l’utilizzo di video, immagini, confronti filosofici ed estetici, mediante la mimica del corpo del Metodo di Orazio Costa e le tecniche del coaching, gli scandiccesi sono stati chiamati a immaginare la città di domani. Quanto è venuto fuori sarà reso pubblico oggi in teatro e poi trasmesso all’amministrazione comunale che utilizzerà gli spunti emersi per aggiornare il Piano Strutturale e il Piano Operativo.
Guidati dall’ideatore Iacopo Braca, con la supervisione del responsabile della formazione del Teatro della Toscana Pier Paolo Pacini, cinque gruppi di cittadini, attraverso un percorso di dieci incontri, hanno percorso in lungo e in largo Scandicci e i dintorni, ne hanno ricostruito la storia, rappresentandola sul palcoscenico, hanno scavato nel loro voler essere cittadini attivi, cercando fantasia e nuove motivazioni e hanno disegnato la Scandicci del futuro, quella che vorrebbero. La racconteranno questa sera insieme agli attori diplomati della Scuola “Orazio Costa”. «Abbiamo fatto delle camminate per la città, al tramonto e all’alba, per vederla sotto una luce diversa, e viverla oltre la routine» spiega Braca. «Poi in teatro, attraverso il corpo, in maniera dinamica, abbiamo riflettuto su vari argomenti, partendo dalla bellezza, e quello che è emerso è stato condiviso e rielaborato in un testo». I movimenti del copro sono stati la chiave per sollecitare la creatività, il teatro è stato il veicolo scatenante di una catena di riflessioni, che poi sono diventate una conferenza spettacolo. Sono state un centinaio le richieste di partecipazione ai laboratori, saranno oltre venticinque i cittadini che si esibiranno sul palco insieme e 12 attori.
Lo spettacolo è articolato in cinque quadri diversi: quattro sono legati a delle parole d’ordine – Bellezza, Emozioni, Tempo e Visioni –, l’ultimo veicolerà le domande che sono il risultato degli incontri, e anche l’impegno che viene consegnato all’amministrazione comunale. I cittadini hanno per esempio chiesto più piste ciclabili, un tetto per il mercato, centri di aggregazione nei quartieri, iniziative per i giovani.