UNA STAGIONE QUALUNQUE
Evitata la sconfitta, confermata la mediocrità. Salvata dal nuovo ricco Federico Chiesa, fresco reduce dalla firma del contratto che, volendo dubitare, non esclude una milionaria partenza, la Fiorentina ha riproposto a Ferrara, contro la Spal dalla bassa classifica, le sue caratteristiche che sono quelle di una squadra di ridotte attitudini calcistiche. La stagione andrà avanti così, temiamo, con un anonimato che da una parte è rassicurante (otto punti sulla terzultima) dall’altra è scoraggiante perché, salvo un netto progresso del quale, dopo le tre vittorie consecutive, si sono smarrite le tracce, rimane la prospettiva di una stagione qualunque, con le giornate che scorrono verso un futuro di ambizioni sempre più ridotte. Neanche lui, il futuro, è più quello di una volta. Il problema, o meglio uno dei problemi, lo si può individuare anche nella mancanza di regolarità sul piano individuale con giocatori che passano da un estremo all’altro e che da determinanti diventano quasi invisibili (Benassi). O che da invisibili diventano determinanti (Simeone nell’assist per Chiesa). Ma è il dato generale di una squadra che non cresce — e semmai decresce — a preoccupare. Pioli si sforza, però se lascia giustamente da parte Biraghi, si imbatte in Maxi Olivera già tolto di squadra per far posto a Biraghi. Il gatto viola si morde la coda e fino a quando la coda non è quella della classifica, tanto meglio. Qualche buon giocatore, come Pezzella, rischia, per contagio, di peggiorare. Il calendario è in agguato: Lazio e Napoli fuori casa con l’intermezzo più morbido, ma comunque insidioso perché con questa Fiorentina tutto è insidioso, della partita casalinga con il Sassuolo. Come al solito è doveroso prospettare qualcosa di positivo per non innaffiare sempre la pianta con l’acido muriatico, come raccomandava di evitare un nostro collega, sempre incoraggiante. Ci sforziamo e allora puntiamo sul ritorno di Thereau e perfino su quello di Laurini, il miglior terzino disponibile in un ruolo di perdute tradizioni. Meno male che c’è Chiesa, che fa il gol e che fa anche il terzino, o il mezzo terzino.