Unicef agli Innocenti
Boschi inaugura la sede nell’istituto. Il direttore Palumbo: si fa troppo poco per i bimbi da 0 a 6 anni
Anche la Boschi a Firenze per la nuova sede «Investiamo sui bambini»
In prima fila i bambini delle scuole elementari, dietro tutti gli altri. Sono stati i più piccoli i protagonisti del convegno «Bambini, d(i)ritti verso il futuro», promosso all’Istituto degli Innocenti dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio in occasione del 28esimo anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia. I bambini sono saliti sul palco e hanno raccontato alle istituzioni presenti, tra cui il sottosegretario Maria Elena Boschi, quelli che per loro sono i diritti principali: il diritto di essere accettati, il diritto all’educazione, il diritto al benessere fisico e psicologico, il diritto alla tutela contro ogni forma di violenza, compresi bullismo e cyberbullismo. Queste le loro priorità, che nelle scorse settimane hanno approfondito alcuni dei diritti fondamentali della Convenzione sui bambini realizzando dei laboratori in classe con le insegnati e gli esperti dell’Istituto degli Innocenti. Ma il convegno, durante il quale è stata inaugurata la nuova sede dell’Unicef all’interno dell’Istituto, è stata anche l’occasione per fare il punto sui diritti dei bambini nel mondo e in Italia.
Il direttore generale degli Innocenti, Giovanni Palumbo, ha lanciato un appello alla politica per riequilibrare gli investimenti pubblici in tema di infanzia: «Gli attuali sistemi di welfare — ha detto Palumbo — sono estremamente squilibrati in favore della popolazione anziana. Così facendo, stiamo compromettendo le prospettive di crescita della comunità e stiamo generando gravi conseguenze in termini di disincentivazione della genitorialità, di aumento delle disuguaglianze economiche e di diminuzione della mobilità sociale». Secondo Palumbo, «gli investimenti pubblici si concentrano maggiormente nella fascia di età 12-13 anni, ma sono interventi tardivi e assistenzialistici, che hanno una logica riparatoria e non di prevenzione. Gli investimenti pubblici sui bambini — ha concluso — devono invece, a nostro avviso, essere necessariamente spostati e concentrati nei primi anni di vita, ovvero nella fascia 0-6 anni». Un’analisi scientifica, quella effettuata dal direttore generale degli Innocenti, su cui si è soffermata anche la sottosegretaria Boschi: «Per l’infanzia abbiamo deciso di investire molto anche nei primi anni: pensiamo a come la Buona scuola, dal governo Renzi in poi, abbia puntato sullo 0-6 come elemento formativo fondamentale. Sono stati messi a disposizione 209 milioni per le Regioni, che poi dovranno ripartirli nei Comuni per progetti importanti per questa fascia d’età»». Inoltre, ha aggiunto, sono state eseguite «misure di sostegno agli asili nido, e attività di educazione e formazione per bimbi fin da piccoli». Un tema, quello degli investimenti sull’infanzia, ripreso anche dall’assessore regionale al welfare Stefania Saccardi, secondo cui «servirebbero maggiori investimenti a tutti i livelli».