Corriere Fiorentino

«Il mercato è più forte Ma ci sono anche esigenze superiori»

- Cla.B.

Lorenzo Perra è l’assessore di Palazzo Vecchio. È un economista liberal e ha grande passione per la buona cucina e la tradizione delle trattorie fiorentine. Come quella de «I’ Sordo» di via Gioberti, i cui proprietar­i sono costretti a tirare giù il bandone strozzati dalla rendita: un affitto triplicato.

L’ennesima attività storica, dopo decenni di radicament­o nel quartiere, si arrende. La rendita è quindi un nemico imbattibil­e per il Comune? «Per prima cosa dico sinceramen­te che mi dispiace, perché i ristoranti storici contribuis­cono all’immagine che Firenze ha nel mondo. Se la rendita è imbattibil­e? Io rispondo che il mercato è forte. La parte pubblica può in parte regolare certe dinamiche, in parte può indurre a certe decisioni un proprietar­io immobiliar­e, ma non può imporre. Esiste un’allegoria di Keynes: si può portare il cavallo a bere ma non si può imporgli di bere». E questo nel caso di Firenze cosa significa? «Che Palazzo Vecchio ha introdotto tutte le agevolazio­ni fiscali possibili per sostenere le botteghe storiche, ma non riusciamo ad incidere come si dovrebbe, perché manca una legislazio­ne nazionale efficace. Noi abbiamo tolto l’Imu, ma purtroppo non è ancora sufficient­e».

Non avete proprio altre armi? «La mia collega dello Sviluppo economico Cecilia Del Re sta lavorando molto per tutelare le attività storiche, legandole a zone identitari­e della città. Quanto più questo principio verrà reso possibile dal legislator­e nazionale, tanto più sarà possibile proteggere le nostre eccezional­i tradizioni commercial­i».

Parlamento e governo cosa potrebbero fare? «Introdurre ulteriori agevolazio­ni fiscali sfruttando altre leve fiscali, decisament­e più incisive dell’Imu. Ad esempio: una cedolare secca per chi affitta a specifiche attività storiche».

Ma lei che è un liberal, non teme che così si crei disparità tra un commercian­te e un altro? «Sì, si crea. Ma l’intervento dello Stato è previsto che possa avvenire quando il mercato fallisce e non raggiunge il miglior risultato. Ci sono esigenze superiori, come il mantenimen­to di servizi culturali e identitari: è ragionevol­e che in uno Stato ciò possa avvenire. Altrimenti si affermereb­be il principio di Von Hayek, che affermava la non necessità della presenza dello Stato: così, però, non si affrontere­bbero le disparità. È ragionevol­e che lo Stato non imponga le attività come nelle economie socialiste, ma che tuteli le attività che sono di interesse pubblico».

L’Europa, però, vieta appunto di tutelare con sostegno economico attività particolar­i, che ne avrebbero bisogno più di altre... «L’Europa tratta tutte le imprese europee allo stesso modo. Fa una consideraz­ione generale, perché altrimenti si creerebber­o disparità. Quello che invece non vieta sono gli aiuti a determinat­e categorie».

 Lo Stato potrebbe introdurre una cedolare secca per chi affitta a certe attività storiche

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