Corriere Fiorentino

Viola, i conti non tornano

Nell’era Della Valle solo in due occasioni è andata peggio a questo punto della stagione L’ottimismo di Pioli: «La nostra strada rimane in salita ma dopo la salita c’è sempre una discesa»

- Tommaso Loreto

Il giorno dopo il pari di Ferrara la soddisfazi­one è a metà. Per la prima volta in stagione la Fiorentina è riuscita a rimontare un gol di svantaggio, ma il punto finale non solo non cambia la classifica anonima, ma rende l’attuale rendimento della squadra di Pioli uno dei peggiori dall’arrivo dei Della Valle a Firenze. «Non siamo stati abbastanza pericolosi in relazione a ciò che abbiamo provato a costruire — dice il mister — la nostra strada è ancora in salita ma dopo la salita c’è sempre una discesa». Ma i 17 punti fin qui colleziona­ti sono il terzo peggior risultato negli ultimi 14 anni, e per trovare numeri peggiori serve tornare indietro alla gestione Mihajlovic e al trio Mondonico/Buso/ Zoff. Con il serbo in panchina, dopo 13 turni, i viola avevano rispettiva­mente 15 punti nel primo anno e 16 nel secondo, quello dell’avvicendam­ento con Delio Rossi e della successiva salvezza con Guerini in panchina.

E anche se rispetto all’anno scorso la distanza da Paulo Sousa è rappresent­ata da un’unica vittoria, la quota attuale appare decisament­e lontana da quelle del passato. Lo stesso portoghese, per esempio, al suo arrivo a Firenze, dopo tredici partite, era già in vetta alla classifica con 28 punti, mentre Montella soltanto nel suo ultimo anno non aveva toccato quota 20 punti (ne aveva uno in meno nella stagione 2014-2015) visti i 24 e i 27 punti colleziona­ti al secondo e al primo anno sulla panchina viola. Quanto a Prandelli nemmeno la penalizzaz­ione per Calciopoli (stagione 2006-2007 con -15 di partenza ma 20 punti sul campo nelle prime 13) aveva influenzat­o più di tanto una media comunque migliore.

È così la prima stagione di Serie A dei Della Valle a rappresent­are l’altro picco in negativo. Con l’esonero di Mondonico dopo appena sei giornate, e il successivo arrivo di Sergio Buso, i viola si ritrovaron­o a 16 punti nel 2004, in una stagione che avrebbe poi sortito un ulteriore cambio con l’arrivo di Zoff. A quei tempi, però, erano i «cattivi pensieri» sugli arbi- traggi a inficiare le prestazion­i, oggi la crisi nasce da fattori diversi. E più profondi.

Pioli è alla ricerca di correttivi a un assetto ancora precario, tanto che a Ferrara, nella ripresa, ha scelto la difesa a tre. Una nuova variante a un sistema di gioco, il 4-3-3, già modificato in corsa rispetto all’iniziale 42-3-1, un’altra virata alla ricerca di un gioco più fluido. E se in principio è stato l’arretramen­to di Benassi nei tre di centrocamp­o a rappresent­are il cambiament­o principale, adesso gli esperiment­i si sono spostati in difensa. Con l’uscita di Maxi Olivera, sotto di un gol, ad Astori e Pezzella si è aggiunto Sanchez come terzo centrale con conseguent­e sacrificio di Chiesa sull’intera fascia. Un abbozzo di 3-4-1-2 fino a oggi intravisto solo a partita in corso, quando qualche scampolo di gara era toccato persino a Vitor Hugo. È capitato in due partite poi vinte, contro Bologna e Udinese, ma anche in due occasioni dove non c’era da rimontare. E allora potrebbe essere proprio il brasiliano, insieme al serbo Milenkovic, una delle alternativ­e per un’ulteriore evoluzione tattica, quella della difesa a tre. Perché è soprattutt­o dietro bisogna migliorare, come testimonia­no i 18 gol fin qui subiti.

 ??  ?? Stefano Pioli, allenatore della Fiorentina da quest’anno
Stefano Pioli, allenatore della Fiorentina da quest’anno
 ??  ?? Il direttore generale della Fiorentina Pantaleo Corvino
Il direttore generale della Fiorentina Pantaleo Corvino

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