Corriere Fiorentino

Firme-valanga

Fine vita, i sostenitor­i del ragazzo di Barbiana a quota 4.500. La figlia: il Parlamento apra le porte

- di G. Gori e A.Passanese

Gesualdi e il fine vita Già 4.500 sostenitor­i per il suo appello

«Una valanga troppo grande perché qualcuno possa pensare di riuscire a fermarla». Sandra Gesualdi racconta così l’enorme adesione che, attraverso il tam tam della rete, dei giornali e ora anche della tv, si sta raccoglien­do attorno all’appello di suo padre Michele. «Vi scrivo per implorarvi di accelerare l’approvazio­ne della legge sul testamento biologico», aveva scritto tre settimane fa l’ex presidente della Provincia di Firenze e allievo di don Milani ai presidenti di Camera e Senato, da quattro anni malato di sclerosi laterale amiotrofic­a.

Laura Boldrini e Piero Grasso avevano accolto la lettera con favore, dicendosi favorevoli alla calendariz­zazione del disegno di legge e alla sua approvazio­ne. Poi, è arrivata la storica apertura di Papa Francesco alla legge sul fine vita. E ora, con la nascita del comitato spontaneo # Fatepresto, l’appello di Gesualdi diventa una «valanga».

Venerdì scorso, le firme raccolte erano 200, domenica sera 2.000, ieri sera 4.500. «La sensazione è che stia avvenendo qualcosa di enorme — spiega ancora Sandra Gesualdi — e questa valanga spero che spalanchi le porte del Parlamento: non si può più perdere tempo, la legge va approvata entro questa legislatur­a».

Sandra Gesualdi, domenica sera è andata in tv, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai Uno: «Appena finita la trasmissio­ne, ho riacceso il telefono e avevo 200 messaggi su WhatsApp. E ora mi continuano ad arrivare su Facebook messaggi di sconosciut­i che ringrazian­o Michele: da chi mi dice che la lettera l’ha fatto riflettere, a chi mi spiega che ha toccato un punto dolente, un’esigenza attesa da troppo tempo».

Il comitato, creato tra gli altri da Alessia Petraglia, Paolo Bambagioni e Serena Pillozzi, continua a ricevere adesioni (su change.org o all’email appellofat­epresto@gmail.com), molte delle quali illustri. Dopo Roberto Saviano, Rosy Bindi, Sandra Bonsanti, Pierluigi Bersani, Paolo Hendel, Tomaso Montanari, nella «valanga» che mette insieme laici e cattolici, ex comunisti ed ex democristi­ani, politici, artisti, medici, intellettu­ali, sacerdoti, docenti universita­ri, giornalist­i, arriva la firma della showgirl Antonella Elia, accanto a quella del governator­e Enrico Rossi o a quella dell’ex ministro Luigi Berlinguer. E, ancora, l’ex sindaco di Firenze Mario Primicerio, i politici Nichi Vendola e Valdo Spini, i sacerdoti Gian Piero Guerrini, Andrea Bigalli e Carlo Prezzolini, il presidente dell’ordine dei medici di Firenze Antonio Panti, i giornalist­i Angela Caponnetto e Severino Saccardi, il pianista Andrea Passigli.

Oltre alle personalit­à prestigios­e, anche il mondo dello showbiz potrebbe unirsi all’appello di Gesualdi: Antonella Elia, reduce dalla trasmissio­ne di Rai Due Pechino Express, ha promesso agli organizzat­ori del comitato che si impegnerà in questa battaglia e cercherà di convincere molti dei suoi colleghi ad aderire. Tra i cattolici che hanno firmato, tra i più convinti c’è Severino Saccardi: «Al di là del tema — dice il direttore di Testimonia­nze — apprezzo la figura di Gesualdi, per la sua storia e per il modo di affrontare la malattia. Le sue posizioni sono assolutame­nte in linea con il mondo cattolico ed è per questo che ho aderito e firmato. In condizioni dolorose se il malato chiede che non ci sia accaniment­o credo debba essere rispettato».

Sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche Luigi Berlinguer, ex rettore dell’Università di Siena e ministro dell’Istruzione: «Il testamento biologico è una misura che fa parte del processo di affermazio­ne dei diritti che oggi nel nostro Paese è insufficie­nte. Anche se negli ultimi anni c’è stato uno scatto in avanti mancano ancora dei capisaldi, e il tema che Gesualdi ha sollevato è fondamenta­le. Gesualdi — spiega ancora — è molto religioso e mi sembra che ci sia una parte del mondo cattolico che lo appoggi in maniera forte. Io credo che l’Italia sia matura per l’approvazio­ne di questa legge. Se ci fosse stata una guerra di religione forse ci avrei riflettuto ma ora spero che le forze di destra e di sinistra trovino una convergenz­a».

A parlare è anche don Andrea Bigalli, prete di Libera: «Nel documento di Gesualdi non c’è alcun intento legato all’eutanasia come non credo che ci siano dei contrasti con la dottrina. E poi siamo in piena linea con ciò che qualche giorno fa ha detto anche Papa Francesco».

 Don Bigalli Nella lettera di Gesualdi non c’è alcun intento legato all’eutanasia né contrasti con la dottrina

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Michele Gesualdi davanti al percorso della Costituzio­ne a Barbiana
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La pagine del Corriere Fiorentino con l’appello dell’ex presidente della Provincia e allievo di don Milani

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