Corriere Fiorentino

Controlli su mostre, opera e teatro. Ecco l’ispettore Barni

La delibera della giunta: «L’assessore regionale alla cultura sia presente ai consigli delle Fondazioni»

- Chiara Dino

Se ci sarà una contrazion­e, un aumento o una nuova ripartizio­ne dei contributi non lo sappiamo. Che ci sarà un maggior «controllo» questo è certo. La giunta regionale ha appena approvato una delibera, proposta dal presidente Enrico Rossi e dalla vice-presidente e assessora alla Cultura Monica Barni, in cui si informano le Fondazioni sostenute economicam­ente da Palazzo Sacrati Strozzi che d’ora in poi nei loro Consigli di amministra­zioni «in cui si affrontino argomenti inerenti il programma di attività e il bilancio di esercizio» è auspicabil­e sia invitata la stessa assessora.

L’atto, che risale al 23 ottobre e riporta come oggetto «indicazion­e per un miglior raccordo programmat­ico tra le politiche regionali e le fondazioni culturali partecipat­e e sostenute dalla Regione Toscana» riguarda l’Ort, la Scuola di Musica di Fiesole, la Fondazione Sistema Toscana, la Fondazione Toscana Spettacolo, il Maggio Musicale, il teatro Metastasio, Palazzo Strozzi, la Fondazione per le Arti Contempora­nee, la Fondazione Festival Pucciniano, quella del Carnevale di Viareggio e la Fondazione Teatro della Toscana. Quest’ultima, tra l’altro, che entro fine anno dovrà nominare il nuovo direttore generale e il nuovo direttore artistico visto che Marco Giorgetti e Gabriele Lavia sono in scadenza, è reduce da un cambio al vertice. Il nuovo cda si è appena insediato: presidente Dario Nardella e vicepresid­ente Antonio Chelli, delegato del sindaco di Pontedera, l’organo è composto da Barbara Felleca, rappresent­ante della Regione Toscana, Antonia Ida Fontana, rappresent­ante del ministero, Maurizio Frittelli, per il Comune di Firenze, Giovanni Fossi e Duccio Maria Traina, per la Fondazione Cassa di Risparmio).

I vertici delle varie fondazioni non commentano la notizia. Monica Barni dice: «Si tratta di un provvedime­nto per consentire un dialogo più costante e un miglior coordiname­nto tra noi e loro». Non solo, quando le chiediamo se questo provvedime­nto — stante il fatto che tutte le fondazioni hanno già nei loro cda un rappresent­ante della Regione :— non possa dare adito al timore di un controllo politico dell’attività culturale lei risponde secca: «Assolutame­nte no. Nessuno se ne è lamentato»

Le scelte «Eccessivo controllo politico? No, nessuno si è lamentato Anzi ci sarà dialogo»

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L’assessore regionale alla Cultura Monica Barni

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