Telepass scaduto, 8 multe Ma il giudice annulla tutto
La sentenza dà torto al Comune: il termine del permesso va notificato
Il telepass era scaduto e lei aveva preso otto multe passando sotto la porta telematica. Ma il giudice di pace ha annullato i verbali con una sentenza che stabilisce che l’errore è di Sas, che non l’aveva avvertita della scadenza del tagliando. E che stabilisce un precedente storico dichiarando l’«illegittimità» del provvedimento di Palazzo Vecchio che aveva annullato l’obbligo di notificare la scadenza del tagliando ai titolari del permesso Ztl.
Una sentenza che potrebbe avere un effetto domino, visto che, come raccontato dal Corriere Fiorentino lo scorso inverno, sono molti i fiorentini ad aver ricevuto multe a ripetizione.La decisione del giudice di pace Manila Peccantini risale allo scorso giugno. Ma il magistrato ha impiegato cinque mesi per studiare i documenti e depositare la sentenza, tanto il caso era complesso. La residente fiorentina, difesa dall’avvocato Giovanni Conticelli, nel 2016 aveva ricevuto otto multe per altrettanti passaggi sotto una porta telematica Ztl nell’arco di poco più di un mese. Ma il giudice ha tenuto conto che l’autorizzazione del contrassegno era «con validità illimitata fino a revoca» e non riportava una data di scadenza; mentre non ha nessun peso il mancato rinnovo del canone del telepass, che «è soltanto un dispositivo tecnico» e che oltretutto «aveva continuato ad emettere regolarmente il segnale sonoro agli ingressi della porta telematica». L’effetto dirompente della sentenza va oltre il caso specifico. L’avvocato Conticelli ha contestato al Comune, che si è costituito in giudizio, il fatto che il disciplinare Ztl è contenuto in una delibera di giunta del 2011, mentre l’abbandono dell’avviso è stato deciso da un provvedimento dirigenziale del 13 marzo 2014, senza passare di nuovo dalla necessaria approvazione in giunta. Il giudice ha dato ragione al difensore, affermando «l’illegittimità dei provvedimenti dirigenziali nella materia», «in quanto emesso da organo privo dei relativi poteri».
In pratica Sas deve tutt’ora avvisare i cittadini quando il loro permesso sta per scadere. Del resto, Palazzo Vecchio ha fatto un autogol. Lo scorso maggio, a un’interrogazione di Tommaso Grassi (Firenze a Sinistra) sulla valanga di multe ai fiorentini per i permessi scaduti, l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti rispose che, il 18 marzo 2014, cinque giorni dopo che il Comune aveva abolito l’obbligo di notifica («quest’onere rendeva l’amministrazione soccombente di fronte ai ricorsi»), inviò una disposizione a Sas per chiedere di «mantenere la procedura di invio di un avviso di cortesia». Un modo per dire che Sas doveva continuare ad avvisare i cittadini, ma il Comune voleva tirarsi fuori dalla partita. Per il giudice è la prova che l’avviso, per quanto di cortesia, è necessario.
Cosa fare Capovolta la delibera di Palazzo Vecchio, Sas deve sempre avvisare i suoi utenti