Cevital avvisa: «Gli operai saranno le vittime delle vie legali»
«La strada del contenzioso legale ci vedrà costretti a difenderci». Said Benikene, amministratore delegato Aferpi e Cevital, spiana la strada a una battaglia in tribunale per la rescissione del contratto legato alle acciaierie che si annuncia molto lunga. Il dirigente algerino si dice «sorpreso dalla decisione di dare il via all’azione legale del ministro Carlo Calenda». Una posizione, quella del Mise, che il commissario straordinario Piero Nardi ha ribadito ai sindacati durante l’incontro di ieri, spiegando che andrà avanti per vie legali. «Questo tipo di strada avrà solo una vittima: i 2.000 dipendenti, appesi per anni alle decisioni della giustizia», ha detto Benikene scatenando l’ira delle forze politiche. «Non si usino i lavoratori come scudi umani», hanno replicato i parlamentari di Sinistra Italiana, Stefano Fassina e Alessia Petraglia. Ormai l’impressione è che si andrà comunque al contenzioso, durante il quale le acciaierie potrebbero rimanere in stallo. «Crediamo nel nostro progetto di rilancio e stiamo lavorando per presentare il piano industriale entro la fine di dicembre, come previsto dall’addendum» ha aggiunto Benikene. Aferpi, insomma, non farà alcun passo indietro. Il ministero neanche. Difficile quindi pensare a un esito diverso. «Aspettiamo che nel minor tempo possibile si riprenda l’attività produttiva», ha detto Enrico Rossi.