Corriere Fiorentino

Renzi e il caso Piombino «A volere Rebrab furono Rossi e Landini»

Confronto con gli operai delle acciaierie durante il viaggio sul treno Pd. Gelli: non mi candido a Pisa

- Bozza, Salvini

CASTAGNETO CARDUCCI (LIVORNO) Il treno del Pd riparte dalla Toscana dopo la pausa della Leopolda, va verso la costa e Matteo Renzi, contestato da alcuni lavoratori delle acciaierie di Piombino, a Castagneto Carducci fa salire alcuni di loro a bordo. «Rebrab? Furono Rossi e Landini a volerlo. Io penso che l’operazione con Jindal, che avevo conosciuto a Firenze, andasse fatta 3 anni fa», dice il segretario del Pd, incalzato dagli operai che gli fanno notare le promesse non mantenute da Issad Rebrab, l’imprendito­re algerino che rilevò le acciaierie nel 2014 «sorpassand­o» il magnate indiano Jindal. «Abbiamo fatto una cazzata a fidarci di Rebrab», ammette Renzi, assicurand­o agli operai saliti sul treno che il governo «sta lavorando per trovare una soluzione» e che gli ammortizza­tori sociali saranno garantiti.

Orbetello

La prima tappa del treno del leader Pd è Orbetello. Ad attenderlo c’è il capogruppo regionale Leonardo Marras, che sale in forma privata sul treno e riceve le condoglian­ze per la recente scomparsa della figlia di 8 anni. Poi via alla visita all’oasi del Wwf, non prima però di uno scambio di battute col sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori. «Quanti profughi sono andati poi a Capalbio?», chiede ironico l’ex premier, riferendos­i alle polemiche dello scorso anno quando gli immigrati non furono ospitati nel borgo. «E tu quando la metti a posto l’Aurelia?», risponde Bellumori, riferendos­i invece all’annosa questione del corridoio tirrenico.

Bolgheri

La seconda tappa è Bolgheri, ma alla stazione di Donoratico Renzi trova un centinaio di manifestan­ti, tra gli operai delle acciaierie e centri sociali, a contestarl­o. «Per un bicchiere di Sassicaia ti sei venduto la classe operaia», gli urlano. Il segretario del Pd visita la tenuta San Guido di Bolgheri e assaggiato il Sassicaia, tra i vini più famosi d’Italia. «Un’eccellenza del nostro Paese e il vino è così buono non solo grazie all’uva ma anche ai nostri lavoratori» dice Renzi. Poi il treno riparte, direzione Pisa. Niente fermata a Livorno, città che il Movimento Cinque Stelle ha strappato al Pd tre anni fa. «Siamo molto attenti a cosa avviene politicame­nte a Livorno ma non si può andare ovunque e abbiamo scelto di visitare alcuni posti e non altri» dice il leader Pd, accompagna­to dai maggiorent­i del Partito locale e regionale. Simile la lettura del deputato renziano e livornese doc, Andrea Romano: «Abbiamo deciso di non fermarci nei capoluoghi di provincia ma di privilegia­re l’Italia profonda, come è successo con Bolgheri e San Rossore. Comunque ci faremo trovare pronti nel 2019 con una proposta solida per strappare la città ai Cinque Stelle».

Pisa

Neanche a Pisa Renzi vuole commentare la situazione politica locale (in primavera ci saranno le elezioni comunali), ma la sorpresa è la rinuncia del deputato Federico Gelli a correre a sindaco. «Non sono disponibil­e ad assumermi questo impegno. Stiamo lavorando per trovare una soluzione positiva per il Pd e la coalizione. Faccio un altro mestiere e mi piace», dice Gelli che nelle settimane scorse era stato citato come possibile candidato da Ermete Realacci, uno dei «saggi» che la scorsa estate ha condotto una campagna di ascolto tra gli elettori Pd.

Renzi visita il centro di ricerca Piaggio dell’Università di Pisa, «un posto nel quale si immagina il domani — dice accompagna­to dal rettore Paolo Mancarella — e che ha bisogno di programmaz­ione e di denari certi, di vincere tutte le resistenze della burocrazia. Io sono qui per sottolinea­rlo».

Viareggio

Penultima tappa Viareggio, dove Renzi visita prima la Cittadella del Carnevale e poi incontra una delegazion­e di balneari versiliesi che contestano le aste legate alla Bolkestein. Poi, a sorpresa, una visita non prevista alla Casina dei Ricordi di via Ponchielli, simbolo della strage ferroviari­a del 29 giugno 2009. Qui Renzi ha deposto un giglio bianco, soffermand­osi in raccoglime­nto. «Rispetto per il dolore dei famigliari e impegno per la sicurezza ferroviari­a — dice — un tempo la stazione era luogo di felicità per i villeggian­ti in arrivo, oggi è anche memoria di un dolore incancella­bile».

Massa

Il viaggio in Toscana finisce a Massa, dove lo aspettano in 400 (tra cui alcuni giovani di estrema sinistra, che lo contestano). Renzi ha in agenda la visita all’Ospedale pediatrico apuano: un incontro a porte chiuse, aperto a pochissimi invitati.

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Renzi e Parrini sul treno con gli operai ex Lucchini
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Renzi alla «Casina» che ricorda le vittime della strage di Viareggio del 2009; nella foto grande, in treno con gli operai della ex Lucchini

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