Il diario social del rettore diventa libro
Luigi Dei ha pubblicato i suoi post riveduti e corretti. Oggi ne parla da Red
Per cambiare occorre impegno, nuove idee e attenzione alla contemporaneità. E se parliamo di mondo accademico questi tre elementi sono fondamentali per avere un risultato che abbia successo e attenzione da parte di chi frequenta le aule universitarie. Una sfida che Luigi Dei, rettore dell’Università degli Studi di Firenze, ha affrontato per «ricostruire un’identità perduta di accademia e individuarne quei connotati che la possano rendere viva e immersa nei tempi che viviamo», come scrive nel suo libro Diario social di un rettore 2, fresco di stampa per la casa editrice Firenze University Press. È questo il secondo volume del percorso che il rettore ha intrapreso per entrare in contatto con gli studenti e il mondo accademico, raccogliendo ciò che nel tempo lui stesso ha scritto sui social network promuovendo delle riflessioni su una nuova idea di Università. Oggi, alle ore 18 nello spazio incontri della libreria Feltrinelli Red di Piazza della Repubblica, insieme al direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini, il direttore de La Nazione Francesco Carrassi e il capo redattore di Repubblica Firenze Sandro Bertuccelli, Luigi Dei presenterà il libro. La pubblicazione è il risultato che lo stesso Dei ha dichiarato avventurosa, se non utopistica, ma che ha avuto un forte consenso. Come scrive lo stesso rettore, ha avuto inizio «in maniera un po’ donchisciottesca, con un credo interiore però fortemente radicato e convinto: il Paese ha bisogno di alta formazione e ci chiede un impegno per una rigenerazione dell’Università». Utilizzando i social network le parole del rettore hanno creato un dibattito orizzontale e positivo, con la capacità di raggiungere anime e posizioni differenti. Diario di un rettore 2 è un libro di facile lettura ma di fondamentale importanza, per i temi e per il contributo che questi possono dare al dibattito nazionale sul cambiamento delle dinamiche universitarie. Come sempre accade, un piccolo passo diventa sempre un grande passo se ne si coglie l’importanza.