Corriere Fiorentino

Airbnb, la svolta anti evasori

Da gennaio chi prenota sul web pagherà direttamen­te l’imposta. I nuovi dati: 6 mila case gestite da mille proprietar­i Accordo con Palazzo Vecchio: il colosso Usa raccoglier­à e verserà la tassa di soggiorno

- Bozza, Fatucchi

Airbnb, il portale web degli affitti turistici, sigla un accordo con il Comune: incasserà, da tutti i turisti, la tassa di soggiorno e la verserà a Palazzo Vecchio. Un incasso di altri 3 milioni di euro, che porterà a 36,5 gli introiti. Ed una ricerca svela: 6 mila case affittate online gestite in media da mille fiorentini.

«Il vero numero di oggi è zero: nessuna evasione». L’accordo presentato ieri tra Palazzo Vecchio e Airbnb, la piattaform­a web per affittare case per turismo, annullerà la possibilit­à di evadere la tassa di soggiorno. Una partita che vale, con stime al ribasso, almeno 3 milioni di euro.

Sono quelli calcolati dagli uffici del Comune, un contributo aggiuntivo nelle casse comunali fiorentine. Ma in realtà l’attesa di incasso è nettamente maggiore. L’intesa, presentata ieri in Sala di Lorenzo dal sindaco Dario Nardella e dal country manager di Airbnb Matteo Stifanelli, arriva dopo un lavoro durato almeno 3 anni. È datato giugno 2014, infatti, il primo sms tra l’allora assessore al bilancio Angelo Falchetti e Stifanelli per provare a sottoscriv­ere un accordo che consentiss­e a chi affitta di pagare direttamen­te tramite web, al momento del saldo dell’affitto prenotato, la tassa di soggiorno. Tre anni dopo, grazie all’attività dell’assessore attuale, Lorenzo Perra, sarà il colosso california­no a incamerare la tassa, dal primo gennaio: tre euro a notte (fino ad un massimo di sette giorni, come prevede il regolament­o comunale) per ogni turista ospitato presse le case affittate via Airbnb.

Dopo l’introduzio­ne della tassa di soggiorno anche per chi fa locazione turistica, e dopo l’aumento dei controlli da parte degli uffici comunali, c’è stato un boom di introiti da parte del Comune, direttamen­te però dagli «host», dai proprietar­i (o gestori) delle stanze o case affittate: dai 73 mila euro del 2014 (arrivati da 560 «host») si è passati ai 3,5 milioni del 2017, con 2.017 utenti che si sono registrati come «locatori turistici». E il prossimo anno? Secondo i dati forniti da Airbnb, con 10.400 annunci in città e 690 mila ospiti l’anno, si arriva «almeno a 6,5 milioni di euro». Ma è una stima che non tiene conto dell’aumento tendenzial­e degli arrivi (anche negli alberghi e simili, non Airbnb) che ormai si registrano ogni anno. Così come è molto probabile che anche le case offerte tramite Airbnb aumentino, come è successo ogni anno dal 2009 (ad un ritmo altissimo, solo l’ultimo anno sono aumentati del 30%).

«Siamo fra le prime città d’Italia, e fra quelle con un gettito di imposta di soggiorno più ampio, a raggiunger­e questo accordo che non solo semplifica il pagamento dell’imposta per i titolari di appartamen­ti in locazione turistica ma rappresent­a anche un importante passo avanti per far emergere il sommerso» afferma il sindaco Nardella. E grazie a questi introiti «non aumenterem­o le tasse anche nel 2018», conclude il sindaco. E Stifanelli aggiunge: «Dobbiamo ringraziar­e l’amministra­zione di Firenze per aver fortemente voluto questo accordo e per aver avuto la lungimiran­za di prendere atto delle specificit­à tecnologic­he della piattaform­a e delle modalità di raccolta automatizz­ata. Firenze si unisce così alle oltre 340 amministra­zioni nel mondo in cui Airbnb gestisce in maniera semplifica­ta la riscossion­e e il versamento delle imposte e hanno consentito di raccoglier­e e versare ad oggi oltre 510 milioni di dollari». Ma se sul fronte della tassa di soggiorno accordi del genere verranno ripetuti, l’altro tentativo di far emergere il «sommerso» è ancora arenato e Airbnb si oppone. Si tratta del pagamento della cedolare secca (21%) da parte di chi affitta la propria casa. Un pagamento che il governo voleva passasse anche questo direttamen­te dalla piattaform­a, ma Airbnb si è opposta: «Ci vuole tre anni per fare un accordo a Firenze, in sei mesi non si fa un’operazione più complessa. Siamo disponibil­i, ma è un tema che va affrontato a livello internazio­nale» dice Stifanelli.

Un lavoro di tre anni Il sindaco Nardella: Siamo tra le prime città italiane ad andare in questa direzione, ci consentirà di non alzare le imposte

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Il sindaco Dario Nardella (sotto a sinistra) e il Country manager Aribnb Matteo Stifanelli alla presentazi­one dell’accordo in Sala di Lorenzo
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 ??  ?? Nell’ottobre 2015, per la prima volta, Airdna svela le case offerte da Airbnb a Firenze: sono 5.775
Nell’ottobre 2015, per la prima volta, Airdna svela le case offerte da Airbnb a Firenze: sono 5.775

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