Cede il marmo al Bigallo: «Vietato avvicinarsi»
Cartelli, nastri e transenne. E nei prossimi giorni via al restauro: due anni e mezzo di cantieri
Quei cartelli «pericolo, non avvicinarsi», con i nastri bianco rossi che delimitano le aree di cantiere, ed il pezzo di marmo mancante sulla balaustra hanno fatto pensare ad un’emergenza per uno dei monumenti simbolo di Firenze e della sua storia. Ma secondo Montedomini e la Sovrintendenza non è così e anzi per la Loggia del Bigallo è già partito un programma di restauri che la riporterà al suo splendore. E, probabilmente, con spazi museali ingranditi.
I cartelli e le transenne a due passi dal Duomo sono apparsi sul lato della Loggia verso via Calzaioli, dove un cancello chiude lo spazio della capellina con altare in cui ogni otto dicembre l’arcivescovo rende il tradizionale omaggio alla Madonna, anche per evitare ogni rischio agli atleti della maratona che domenica è partita proprio da piazza Duomo. Il motivo, il distacco di un pezzo della balaustra, causato dall’infisso arrugginito del cardine superiore di un lato del cancello. «I nostri addetti si sono accorti della crepa nel marmo causata dall’usura e dal tempo, dal contatto con il metallo che sorregge in cardine — spiegano dalla direzione di Montedomini — e per evitare problemi ed ulteriori danni, che magari cadesse e andasse in pezzi, lo hanno staccato, avvertendo la sovrintendenza, che ha già effettuato un sopralluogo. E presto le transenne saranno rimosse e si procederà al restauro dalla parte di balaustra».
La Loggia però sull’altro lato ha già i ponteggi di un altro cantiere, che durerà molto più a lungo. «Da un anno lavoriamo al progetto di restauro complessivo della Loggia del Bigallo — spiega Luigi Paccosi, presidente della azienda pubblica di servizi alla persone di Montedomini che ha la proprietà della Loggia trecentesca, prima sede della Misericordia di Firenze — E abbiamo già eseguito i saggi preliminari. Si tratta di un intervento di restauro sul tetto, la facciata, gli infissi, che ne hanno bisogno, che durerà due anni e mezzo ed il cui costo, un milione di euro, sarà interamente coperto dalla pubblicità sui ponteggi, permettendoci di non intaccare il nostro bilancio. E durante tutto il cantiere non chiuderanno mai né il museo della Loggia, né il punto informativo che vi si trova, entrambi al piano terreno». I lavori saranno eseguiti con il contatto costante con la sovrintendenza e riguarderanno anche l’altare, mentre non sono previsti restauri sulle opere custodite nel museo, ad iniziare dal celebre affresco della Madonna della Misericordia. «È un progetto cui teniamo molto e parallelamente stiamo pensando di ampliare lo spazio museale, sfruttando stanze che si trovano al primo piano della Loggia — sottolinea Paccosi — E sarebbe bello con la chiusura dei lavori di restauro consegnare alla città il nostro museo più grande».