«Salviamo la torre delle streghe e dei folletti»
Campiglia d’Orcia si mobilita per evitare il crollo dell’antica rocca abbandonata
La torre di Campigliola va salvata a tutti i costi. È il grido d’allarme lanciato dagli abitanti di Campiglia d’Orcia, piccolo borgo alle pendici settentrionali del Monte Amiata. Il paese si è unito perché l’antica torre «potrebbe implodere da un momento all’altro, lo confermano tutti i tecnici che abbiamo allertato», dice Giorgio Sbrilli, rappresentante dell’associazione «Per Campigliola». La torre, eretta nel XIII secolo dalla famiglia Visconti, sovrasta speroni di roccia, conifere decadenti e boschi di querce ed è alta 20 metri. Secondo le leggende, intorno aleggiavano streghe e folletti. Nei tempi è stata saccheggiata, le pietre usate per costruire i poderi circostanti. Oggi è ridotta a rudere, con le pareti sventrate e il crollo, parziale, della copertura. «Si tratta dell’unica costruzione medievale della Val d’Orcia completamente abbandonata — Sbrilli — Vorremmo prendere esempio dalle rocche di Tentennano e Radicofani, che staccano rispettivamente 15 e 11 mila biglietti l’anno: l’obiettivo è creare un parco archeologico, con un cantiere per le iniziative culturali». Il primo nodo da sciogliere riguarda il passaggio della torre da bene privato a pubblico. L’attuale proprietario è stato intimato dalle Belle Arti affinché proceda coi lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza. Visti i costi, potrebbe decidere di cedere la rocca al Comune che la prenderebbe in custodia. « Poi — conclude Sbrilli — cercheremo i finanziamenti con l’aiuto di Stato e Regione». Il sindaco di Campiglia d’Orcia Claudio Galletti crede al progetto di recupero: «Ci siamo incontrati con il vicepresidente della Regione e la Soprintendenza per trovare una soluzione rapida e condivisa, vorremmo iniziare i lavori il prima possibile per inserire la torre nel sistema museale del Comune, e, in futuro, creare “il paese delle rocche storiche”».