Corriere Fiorentino

Il pavone di Santa Reparata ha di nuovo la sua ruota

Più di un anno di lavori e ora nei i mosaici sono tornati i colori. C’è anche un’epigrafe con gli antichi mecenati

- Loredana Ficicchia

Secondo antiche credenze, mangiare carne di pavone garantiva incorrutti­bilità ed eternità. Perciò il più elegante dei volatili assurse in era cristiana a simbolo religioso. Non a caso era stato raffigurat­o in un grande mosaico anche nella navata centrale della Chiesa di Santa Reparata, nella cripta del Duomo. Ora il mosaico, dopo un anno e mezzo di lavori di restauro, è tornato alla sua antica leggibilit­à grazie alla tecnica della malta incisa che, con tocco discreto, ( la malta è incisa e ritoccata cromaticam­ente ), integrale tessere mancanti del mosaico.

«Sarebbe stato un falso storico inserire ex novo le tessere mancanti» — spiegano i restaurato­ri coordinati dall’architetto Beatrice Agostini che sono intervenut­i anche su altre parti geometrich­e del pavimento policromo della chiesa, con esagoni, losanghe e nodi di Salomone, per un totale di 95mq. In alcune zone è stato rimosso il cemento che in occasione di precedenti restauri copriva le lacune del pavimento a mosaico, e recuperato alla vista il coccio pesto preesisten­te, più basso di diversi cm.

Questa straordina­ria testimonia­nza dell’antica Florentia, trova completezz­a in una curiosa epigrafe che mette in fila i nomi dei 14 mecenati dell’epoca paleocrist­iana.Il pavimento della prima Chiesa di Santa Reparata, che vide la luce ai primi decenni del V secolo d.C. (52 metri di lunghezza per 25 di larghezza presunti), fu realizzato da maestranze africane con cui la Firenze del tempo aveva stretti rapporti culturali ed economici. La chiesa fu decorata con affreschi e continuò a essere un luogo di sepoltura privilegia­to fino al 1379, anno in cui fu abbattuta per far posto alla nuova Cattedrale. Numerose le tombe presenti in Santa Reparata, tra queste la tomba di Filippo Brunellesc­hi. Il restauro odierno fa parte di una serie di interventi messi in campo dall’Opera di Santa Maria del Fiore con la Soprintend­enza Archeologi­a, Belle Arti e Paesaggio per migliorare la fruizione dei monumenti del Duomo di Firenze di cui la chiesa di Santa Reparata fa parte.

Tecnica Effettuati interventi cromatici, sarebbe stato un falso storico inserire nuove tessere

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Il restauro del pavimento in Santa Reparata

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