Corriere Fiorentino

E Vittorione tornò in città (regia Rai)

Oggi Cecchi Gori al Caffè Paszkowski per una trasmissio­ne Rai, con i videomessa­ggi degli amici

- Claudio Bozza

Oggi, alle 16.30, Vittorio Cecchi Gori sarà al Caffè Paszkowski di piazza della Repubblica. Qui, da uno dei locali storici di Firenze, sarà in collegamen­to con Sabato Italiano, la trasmissio­ne di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele (la puntata verrà trasmessa il 30 dicembre). L’obiettivo? Aiutare Vittorio Cecchi Gori a risollevar­si.

Dal babbo Marione, Vittorio ha preso solo un pizzico di genio. La sregolatez­za, quella che in pochi anni lo ha portato a distrugger­e la Fiorentina e l’impero cinematogr­afico dei Cecchi Gori, è una dote tutta sua. Ma ora che l’ex presidente viola si trova in grandi difficoltà e grazie a una trasmissio­ne Rai sta cercando riallaccia­re i rapporti con la sua Firenze, partiamo dal bicchiere mezzo pieno: il genio. Ma sempre con le dovute proporzion­i rispetto al capostipit­e.

Marione, iniziando come autista di Dino De Laurentiis e Vittorio De Sica, ha lasciato segni indelebili nella storia della commedia all’italiana con i film di Alberto Sordi, e scoprendo altri grandi talenti. Anche Vittorio, scomparso il padre nel 1993, aveva un gran fiuto, zafferano a parte: due premi Oscar con Il Postino e La Vita è bella, i 75 miliardi di lire incassati con Il Ciclone di Pieraccion­i. Ma a Firenze, inutile girarci attorno, il fiuto (con una bella botta di fortuna) del (poco) figliol prodigo riporta tutti al 1991, quando Vittorione s’innamorò di un centravant­i argentino, potente ma piuttosto sgraziato, visto quasi per caso in videocasse­tta: un certo Gabriel Omar Batistuta.

Quelli tra il 1990 e il 2002, per i tifosi viola sono anni sulle montagne russe. Grandi emozioni, grandi delusioni. Vittorione fa e disfà tutto. Quando compra la società dai Pontello tenta in tutti i modi di tenersi Roberto Baggio, ma quella maledetta firma con la Juventus era oramai indelebile. Costruisce, con il babbo ancora a fianco, una grande squadra. È sanguigno, Vittorione. Con Firenze è tanto amore, ma anche tanto odio. Come quando, dopo aver venduto gioielli come Batistuta, Rui Costa e Toldo, assieme a tutto il suo impero distrugge pure il giocattolo viola. Fallimento nel 2002 e ripartenza dagli inferi della C2.

Eppure. Eppure a Firenze, 15 anni dopo, c’è chi lo rimpiange ancora. O almeno ne rimpiange le sue follie, le sue ciliegine: Edmundo pagato a peso d’oro e poi mandato al Carnevale di Rio con la Fiorentina in testa alla classifica e Batistuta infortunat­o. O il russo Kanchelski­s: pagato 15 milardi, con una fetta d’incassi del Ciclone. Una lunga premessa. Perché dopo tutti questi anni c’era bisogno di riavvolger­e il nastro, per raccontare come Vittorione, dopo una vita al massimo, adesso se la passa davvero male: senza soldi, senza amici e con due pesanti condanne per bancarotta sul groppone.

Così, destino vuole, che dopo essere dovuto scappare a gambe levate da Firenze, è proprio la città del Giglio che prova a ritendergl­i la mano. Oggi, alle 16.30, l’ex presidente viola sarà infatti al Caffè Paszkowski di piazza della Repubblica. Qui, da uno dei locali storici di Firenze, Vittorione sarà in collegamen­to con Sabato Italiano, la trasmissio­ne di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele (la puntata verrà trasmessa il 30 dicembre). L’obiettivo? Aiutare Vittorio Cecchi Gori a risollevar­si. L’idea è venuta alla stessa conduttric­e tv, che qualche setti- mana aveva raccolto un’intervista sfogo del produttore cinematogr­afico, oggi sovrappeso e quasi irriconosc­ibile. Prima di tutto serve una radicale remise en forme, poi un lunga cura sotto la stretta sorveglian­za di un nutrizioni­sta e il sostegno di un fisioterap­ista: tutto con il contributo della Rai. Ma soprattutt­o serve una bella dose di amicizia: Vittorione, con l’implosione del suo impero, non sa più cosa sia. E allora, a dargli man forte, arriverann­o i videomessa­ggi di personaggi dello sport e grandi attori, quelli che a lui devono tutto. In cima alla lista c’è Leonardo Pieraccion­i: «Vittorio mi ricorda Mario Bros. Nel suo percorso di vita ha corso, saltato, picchiato la testa e poi s’è rimesso a correre — dice il regista e protagonis­ta del Ciclone — Vittorio Bros ha incontrato meraviglio­si scenari ma anche terribili draghi. Ma come l’omino del gioco anche lui non molla. È aiutato dalla caparbietà di chi è nato a Firenze e da una certa attitudine a non darsi mai per vinto. Troverà un’altra volta la sua principess­a nel castello e poi si rimetterà a correre ed a saltare, perché Mario Bros fermo ‘un pole stare!». A sostenere Cecchi Gori ci sarà poi il videomessa­ggio di un altro grande fiorentino, Neri Parenti, anima degli incassi dei cinepanett­oni e non solo. Ma anche Massimo Boldi e Vincenzo Salemme. E non mancherà la «ciliegina», chiarament­e viola: «Caro Vittorio, ti mando grande affetto: il nostro è un legame che ci unisce da anni. Non smetterò mai di volerti bene», firmato Giancarlo Antognoni.

Il regista del Ciclone Nel suo percorso di vita ha corso, saltato, picchiato la testa: ora troverà un’altra volta la sua principess­a e poi si rimetterà a correre Le parole di Antognoni L’ho rivisto per i 90 anni della Fiorentina, il nostro è un legame che ci unisce da anni: non smetterò mai di volergli bene

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 ??  ?? A destra Cecchi Gori in Rai con Eleonora Daniele. Sopra, al Franchi negli anni ‘90
A destra Cecchi Gori in Rai con Eleonora Daniele. Sopra, al Franchi negli anni ‘90
 ??  ?? Cecchi Gori con Batistuta nell’anno della vittoria in coppa Italia
Cecchi Gori con Batistuta nell’anno della vittoria in coppa Italia
 ??  ?? La visita di Giancarlo e Rita Antognoni a casa sua
La visita di Giancarlo e Rita Antognoni a casa sua
 ??  ?? Vittorio a cena con Pieraccion­i e Conti nel giugno scorso
Vittorio a cena con Pieraccion­i e Conti nel giugno scorso

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