Un rifugio per i poveri E anche per i loro cani
Al centro di accoglienza Slataper sono ammessi anche i cani: non possiamo dividere le persone da loro
Non si sarebbero separati dal proprio animale, nemmeno in cambio di un tetto sulla testa. È di fronte a questo gesto estremo di amore che al centro di accoglienza Slataper, a Rifredi, hanno cercato di aprire le porte anche agli animali. «È da quando abbiamo aperto che ci studiamo — spiega il presidente della Cooperativa In Cenacolo, Andrea Ricotti, che gestisce il centro — perché le persone non volevano venire a vivere qui senza il cane».
Così, per due anni, hanno cercato di trovare una soluzione, e da questo inverno, anche chi ha un cane di piccola taglia può essere ospitato nella struttura. I cagnolini sono sei. Ci sono Asia, Lulù. Stella e gli altri, ospitati al piano terra e al secondo piano e «sono tutti piccoli, perché cani più grandi avrebbero potuto creare difficoltà. Gatti purtroppo non possiamo accoglierne, per via delle allergie. Abbiamo consultato anche l’esperto di Hccp, per le questioni di igiene, e abbiamo stilato un regolamento. Non possono essere portati nella cucina o nel zona pranzo, e ognuno deve occuparsi di portarli fuori e curarne la pulizia». E di fronte a un malore o un ricovero improvviso, scatta anche la solidarietà. «Se qualcuno ha bisogno di stare qualche giorno in ospedale, sia gli operatori che gli altri ospiti danno una mano».
Il rapporto tra queste persone e i propri amici pelosi ha colpito molto gli operatori: «Di fronte, per esempio, a una famiglia che ha perso la casa, strappargli anche l’affetto dell’animale domestico era straziante».
Il centro, nato nel 2015, è una struttura di assistenza per persone svantaggiate: da famiglie in condizioni di precarietà economica, ai single con figli in forte disagio abitativo, dagli anziani soli, fino ai richiedenti asilo (al terzo piano). Il primo anno sono state accolte quasi 150 persone e un centinaio nel 2017, a cui si vanno ad aggiungere, appunto, sei piccoli cani.