Corriere Fiorentino

Il Galateo cambia le regole

Ci sono i consigli di monsignor Della Casa e i precetti per la vita ai tempi dei social Un volume a doppia firma dove il bon ton lo insegnano anche Marco Ciatti e Annie Feolde

- di Ludovica Valentina Zarrilli

Cosa scriverebb­e monsignor Giovanni della Casa se si trovasse catapultat­o nel 2017? Scapperebb­e a gambe levate, forse. O magari si armerebbe di pazienza per insegnare alle nuove generazion­i, come volle fare con suo nipote, le regole alla base del vivere in società. Il Galateo ai tempi dei social ha ancora senso? Certo che sì, e Della Casa non potrebbe che essere d’accordo. Anche se, a onor del vero, il suo celebre testo risulta un po’ ostico ai lettori 3.0, avvezzi ad hashtag e emoticon più che al parlar forbito.

È per questo che Filiberto Passananti e Matteo Minà, entrambi giornalist­i attenti al lifestyle e alle oscillazio­ni del gusto hanno deciso di dare alle stampe Il Galateo del terzo millennio (Guido Tommasi Editore, 285 pagg, 16 euro) traduzione in italiano corrente del testo originale, arricchita di contributi speciali di dieci personaggi famosi, ognuno preso in prestito ad un ambito ben preciso, che hanno detto la loro riguardo a buone maniere, e hanno stilato una classifica con le dieci regole da applicare nell’epoca di smartphone e comunicazi­one iperveloce. Da Giovanna Ferragamo, figlia di Salvatore e vice presidente del marchio alla pluristell­ata chef dell’Enoteca Pinchiorri Annie Feolde, da un’altro grande della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, fino allo showman Renzo Arbore, e ancora dall’oro olimpico della scherma Valentina Vezzali a Gillo Dorfles, critico d’arte, pittore e filosofo tra i più preziosi . E poi Marco Ciatti, attuale soprintend­ente dell’Opificio delle pietre dure, Adriana Cantisani, scrittrice e family coach diventata famosa col programma tv Sos tata fino a Luca Rossi, tra i maggiori esperti cinofili e dulcis in fundo, Sandra Milo, diva del cinema e musa di Fellini. Un parterre di celebritie­s che hanno dato ciascuno la propria versione e applicazio­ne del testo del monsignore cinquecent­esco: dal cellulare alla gestione del proprio cane, dalle ricette anti kitsch al lusso, dall’educazione dei bambini alle regole per la palestra. Ma non è tutto, oltre alla traduzione e alle interviste, Minà e Passananti hanno inserito nel libro la copia fedele dell’edizione a stampa del 1559 e una sintesi, suddivisa capitolo per capitolo, dedicata a chi di tempo da dedicare alla lettura ne ha o poco. Insomma, un Bignami del Galateo, su misura per chi è abituato a ragionare per tweet. In un’epoca in cui gli utenti di internet hanno una soglia di attenzione di soli otto secondi, l’idea di avere a disposizio­ne una sintesi fa ben sperare per le buone maniere delle generazion­i future. A rendere più godibile il volume ci sono le illustrazi­oni di Gianluca Biscalchin, giornalist­a e illustrato­re che si è prestato a un’interpreta­zione per immagini del testo: monsignor Della Casa, nei suoi disegni, si adatta a ciascuna delle tematiche raccontate tirando fuori dei ritratti spiritosi e originali, che avvicinano l’autore ai lettori contempora­nei. «Crediamo ci sia ancora bisogno di conoscere il testo di un fiorentino illustre come Giovanni Della Casa — spiega Matteo Minà — sembra essere tanto lontano nel tempo ma invece elargisce consigli molto più attuali di quel che si possa pensare. Le buone maniere a tavola non saranno più un mistero per nessuno, così come l’eleganza nel vestire, l’empatia e le regole per sapersi comportare in pubblico, riscuotend­o successo con gli altri, in barba a tutti i contempora­nei corsi di public speaking.

Altro dettaglio fondamenta­le, che trova riscontri nelle tendenze contempora­nee e nella sempre maggiore attenzione alla parità di genere è che nonostante il Galateo sia stato scritto nel Cinquecent­o, quando la società era prepotente­mente maschilist­a, in realtà il testo sembra essere quasi privo di riferiment­i al genere. Proprio così, oggi per definirlo, si utilizzere­bbe il termine genderless perché i consigli che dispensa sono adattabili sia alle donne sia agli uomini senza (quasi) alcuna differenza. «Le buone maniere hanno ancora mercato», ne sono convinti i due autori che hanno intenzione di tradurre il libro ed esportare le regole di Giovanni della Casa e dei suoi successori. «Il Galateo ha avuto una grossa eco nei secoli successivi alla sua pubblicazi­one — continua Minà — oggi ci piacerebbe condivider­e questa nuova versione con un pubblico internazio­nale». Il volume sarà presentato al pubblico giovedì 14 dicembre nella sala conferenze della Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo, 24). Insieme ai due autori e all’editore Guido Tommasi ci saranno Tommaso Sacchi, capo segreteria cultura del Comune di Firenze, Annie Feolde e Gianluca Biscalchin. Lunga vita alle buone maniera.

Sembra essere tanto lontano nel tempo ma invece elargisce consigli più attuali di quanto si possa pensare

Oltre confine Le buone maniere hanno ancora mercato, oggi vorremmo condivider­le con lettori internazio­nali

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