Corriere Fiorentino

UNA CROCIATA FUORI DAL TEMPO

- di Paolo Ermini plermini@rcs.it

ICinque Stelle hanno riacceso le polveri contro i negozi aperti la domenica e nelle altre feste comandate. E’ il replay di una vecchia polemica, che speravamo archiviata. Sono cambiati solo i protagonis­ti: il sindacato ha infatti passato il testimone a Di Maio e C. La prola d’ordine è semplice: tutti i lavoratori -dicono- hanno diritto al riposo festivo. Chi non è d’accordo obietta che è in gioco la libertà d’iniziativa nel commercio e che così si fa in tutto l’Occidente. Chissà che pensa della disputa Pier Luigi Bersani, padre delle nostre liberalizz­azioni, che in Mdp ora è però in compagnia di tutti gli statalisti di sinistra e che ha ricomincia­to a strizzare l’occhio ai grillini, evocando addirittur­a la magra dell’incontro in streaming di quattro anni, quando cercò vanamente di convincerl­i ad appoggiare il suo tentativo di formare il governo («Io sono rimasto sempre quello», ha sottolinea­to).

Il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, ha messo in risalto il rischio che con la chiusura degli esercizi nei giorni festivi si farà un piacere enorme ad Amazon e a tutte le vendite online. Ma forse la replica più significat­iva Calenda l’aveva data da Vespa, a botta calda: perché ci dobbiamo occupare di questo —era sbottato il ministro— in un Paese che avrebbe ben altri problemi da risolvere. Come dargli torto?

Per quanto si vede a Firenze e in Toscana è dura parlare di nuovi «schiavi», come qualcuno ha azzardato, secondo l’uso ormai dilagante di usare le parole per ottenere un effetto speciale. E poi se si pensa che lavorare la domenica sia davvero moralmente inaccettab­ile che dire di tutti quelli che per le feste hanno sempre tirato la carretta, nel pubblico come nel privato? E vogliamo forse impedire ai giornali di uscire il lunedì, ad esempio? Invece che cimentarsi in vecchie crociate, i partiti —grillini in testa— si dovrebbero piuttosto preoccupar­e di rendere sempre più difficili gli abusi, che su questo fronte certamente ci sono. Avvenire, giornale dei vescovi, ha avallato la sortita dei Cinque Stelle riproponen­do la domenica come giorno da dedicare al Signore. La Chiesa fa bene a ribadire i suoi principii, ma non c’è cattolico vero che anteponga le case dello sconto alla casa di Dio. Se invece nel mondo ecclesiast­ico qualcuno pensa che basti uno stop al commercio domenicale per tornare a riempire le chiese si sbaglia di grosso. I grillini cercano consensi piazzando colpi ora verso destra ora verso sinistra. Fanno il loro mestiere. Ma perché abboccare subito all’amo della propaganda?

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy