Un libro e un film: «La Gioconda? Di Bagno a Ripoli»
La storia d’amore tra il genio e la giovane Ginevra Domani l’anteprima al teatro dell’Antella
Dietro il sorriso della Gioconda potrebbe esserci quello di Ginevra de’ Benci, e una storia d’amore impossibile, nata tra le colline di Bagno a Ripoli tra la modella e l’autore del quadro, lei e Leonardo da Vinci. La suggestiva ipotesi nasce dalle ricerche di Massimo Casprini, appassionato di storia locale, che ne ha scritto un libro, La Gioconda — Il mistero dell’identità svelato da una storia d’amore, che a sua volta ha ispirato un cortometraggio storico Il segreto nascosto dietro un sorriso diretto dal giornalista e regista Milko Chilleri (prodotti entrambi da eChianti e PA&Mercato, saranno svelati al pubblico domani alle 17,30 al Teatro Comunale di Antella e poi in vendita).
Secondo quanto ricostruito Ginevra de’ Benci, detta la Bencina, nacque nell’agosto 1457, probabilmente nella villa Il Poggio, sopra Grassina, dove la famiglia si ritirava in villeggiatura mentre in inverno viveva nel palazzo di Firenze dove il padre Amerigo, mecenate, accolse il giovane Leonardo. A 17 anni Ginevra dovette sposarsi con Luigi Niccolini e Leonardo, con cui si dice avesse stretto qualcosa di più di una semplice amicizia, la ritrasse con il volto triste, una corona di aghi di ginepro sul capo e, sullo sfondo, il panorama di Firenze proprio come si vede dalla villa Il Poggio. È La Dama dei ginepri, quadro che rimase a palazzo Benci fino all’estinzione della famiglia nel 1633 e oggi è esposto alla National Gallery di Washington). Leonardo si trasferì a Milano, rientrò a Firenze nel 1503 e rivide Ginevra. Iniziò la Gioconda in una posa simile a quella de La Dama dei ginepri e nel paesaggio raffigurò un sentiero serpeggiante che potrebbe essere quello che scende alla Cascianella dalla villa Tavernuzza che era diventata la residenza estiva dei Benci, fra Antella e Grassina. Quella tela Leonardo la portò sempre con sé, forse come ricordo dell’amore rimasto nascosto.
«Non ho nessuna volontà di svelare con certezza quello che, forse, è il “mistero” per antonomasia — spiega Massimo Casprini — ma sono convinto che questa storia possa interessare tanti lettori guidandoli attraverso nomi e luoghi che sono tutt’oggi parte integrante del nostro territorio».
Al corto ha partecipato tutta Bagno a Ripoli: il film è stato girato a Castello del Bisarno, i costumi sono stati realizzati dalla Contrada dell’Alfiere, attori e comparse sono ripolesi.
L’idea è quella di creare anche un «tour della Monnalisa» tra le colline di Bagno a Ripoli.
«Sarebbe bello se si aprisse la strada a nuove ricerche e studi più approfonditi sul legame tra la Gioconda e il nostro territorio» afferma il sindaco Francesco Casini. «Sarebbe un onore per noi poter conferire idealmente, un giorno, le “Chiavi della città” alla Monna Lisa, promuovendo nel frattempo un percorso nei luoghi della Gioconda sul territorio».
Il sindaco Casini Sarebbe bello aprire la strada a nuove ricerche e magari un giorno dare idealmente le Chiavi della città a Monna Lisa