Corriere Fiorentino

I no da sinistra: «Dubbi sulla costituzio­nalità»

De Siervo: «Solo un modo per mettersi l’animo in pace». Asor Rosa: «Ma chi verifica?»

- A.P.

 Stajano Ciò che si chiede dovrebbe essere ovvio ma invece preoccupa La libertà di espression­e deve essere sempre garantita

L’autocertif­icazione antifascis­ta? «Un atto di dubbia costituzio­nalità». A sollevare il problema è Ugo De Siervo, giurista, accademico e presidente emerito della Corte Costituzio­nale. «Più che altro — continua De Siervo — mi sembra l’ennesima riprova di una politica che non sa fare il proprio mestiere. Dovrebbe invece promuovere una seria riflession­e e diffusione delle idee costituzio­nali che sono antifascis­te e che sono un’altra cosa».

Il giurista non è per nulla convinto dell’atto approvato da Palazzo Vecchio e anzi ci va giù duro: «Con questa iniziativa evidenteme­nte qualcuno si è voluto mettere l’animo in pace. Per carità, nulla di tragico ma la vedo assai discutibil­e». De Siervo parla di boutade, o meglio, di scivolone e di certo non lo si può accusare di difendere i fascisti: «Quando ero giovane, con Paolo Barile, ho contribuit­o a scrivere la voce ‘sanzioni contro il neo fascismo’ quindi non ho alcuno scheletro nell’armadio né mi si può accusare di essere passato dall’altra parte, però prima di fare certe cose bisogna pensarci per bene e non lasciarsi accecare dall’emotività». Anche lo scrittore e politico Alberto Asor Rosa — che dell’antifascis­mo ne ha fatto una bandiera («Ha avuto una funzione formidabil­e e positiva nella nascita della sinistra italiana dopo la guerra») — esprime più di una riserva sulla decisione di Pd, Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle, Alternativ­a Libera e Firenze Viva che vieta gli spazi comunali a chi non sottoscriv­e l’autocertif­icazione. «È difficile stabilire sulla base del dichiarant­e — afferma — se l’autocertif­icazione sia fondata oppure no. Più in generale come si fa a verificare se un soggetto sia realmente antifascis­ta? È come chiedere a un’associazio­ne se vuole muoversi nell’ambito della Costituzio­ne italiana oppure no. Tutto ciò che appartiene al pensiero e alle opinioni è difficile valutarlo sulla base di una certificaz­ione scritta su comando di un Comune o anche dello Stato».

Asor Rosa crede che si stia passando da un estremo all’altro: «Da qualche anno o si lascia passare tutto o nulla. Questa del Comune di Firenze mi sembra una difesa preventiva che, dal mio punto di vista, non mi sembra collimi con la Costituzio­ne. Ma oramai non mi meraviglio di nulla, se ne vedono di tutti i colori… soprattutt­o il nero». «Bisogna rileggere Calamandre­i, la Costituzio­ne e bisogna studiare — avverte invece il giornalist­a e scrittore Corrado Stajano — mi chiedo: ma a Firenze c’era bisogno di un atto del genere? Ciò che si chiede in quell’autocertif­icazione dovrebbe essere ovvio ma è invece preoccupan­te. Naturalmen­te la libertà di espression­e deve essere garantita, ma secondo me chi non rispetta le leggi e la somma Carta non deve esprimere le proprie idee in luoghi che appartengo­no alla comunità».

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Ugo De Siervo
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Corrado Stajano
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Alberto Asor Rosa

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