Corriere Fiorentino

Il Pm e gli ex manager: vendendo la Ginori diedero l’anima al Diavolo

- V.M.

«Hanno venduto l’anima al diavolo, cedendo la sede della Richard Ginori». Per il pm Luca Turco a vestire i panni di Faust furono Roberto Villa, ex presidente della storica fabbrica di porcellane di Doccia dichiarata fallita nel 2013, e i tre membri del consiglio di amministra­zione, Alessandro Mugnaioni, Alberto Franceschi­ni e Mauro Zanguio. «Dovevano rilanciare la storica azienda ma ne dissiparon­o il patrimonio» ha detto il sostituto che ha chiesto la condanna a 5 anni per Villa e a tre per gli altri consiglier­i di amministra­zione, accusati di bancarotta fraudolent­a. Secondo la Procura, alla base del dissesto ci sarebbe la scissione dell’azienda in due diverse società: la Ginori 1735 e la Ginori Real Estate Spa. «Villa e il Cda dovevano garantire la continuità aziendale — ha detto il pm in udienza — in realtà firmarono un’operazione priva di ragioni economiche». L’ex presidente Villa decise di trasferire la produzione in una nuova sede e trasformar­e la sede storica in appartamen­ti residenzia­li, nonostante il piano struttural­e del Comune di Sesto Fiorentino non prevedesse una destinazio­ne residenzia­le, anzi imponesse la continuazi­one dell’attività industrial­e. Avrebbe così svenduto il complesso immobiliar­e che ospitava la fabbrica alla Ginori Real Estate impoverend­o il patrimonio della Richard Ginori 1735. La sentenza il prossimo 17 gennaio

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I lavoratori di fronte ai cancelli della fabbrica di Doccia, ai tempi del fallimento della Richard Ginori

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