Corriere Fiorentino

Carrai: la mail a Ghizzoni? Lavoravo per un cliente interessat­o a Del Vecchio

Ghizzoni consegna una sua mail, il presidente di Toscana Aeroporti replica: «Lavoravo per un cliente»

- Fatucchi

Il messaggio Ciao Federico, mi è stato chiesto di sollecitar­ti una risposta su Etruria

La Commission­e Banche in Parlamento è piena di colpi di scena. E quello di ieri ha riguardato Marco Carrai. Uno dei grandi sostenitor­i, da sempre, di Matteo Renzi. Amico d’infanzia, consiglier­e straordina­rio quando era sindaco, ex Ad di Firenze Parcheggi, nella fondazione Open che raccoglie finanziame­nti per il segretario Pd, imprendito­re in Italia, Israele e Usa anche su startup e cybersecur­ity (doveva diventare il «capo» di quella di Palazzo Chigi), ora presidente di Toscana Aeroporti, ma con moltissime relazioni ed interessi nel mondo finanziari­o. Il suo nome è spuntato ieri nell’audizione in Parlamento. Questa era la settimana chiave, in Commission­e Banche, con al centro il ruolo di Maria Elena Boschi nella vicenda della crisi di Banca Etruria di cui suo padre, Pier Luigi, era vicepresid­ente. Ma ogni giorno c’è una novità. Dopo la scoperta delle domande di Matteo Renzi al governator­e di Bankitalia sul possibile acquisto della banca aretina da parte della Popolare Vicenza (a cui Visco non rispose e in Commission­e ha negato pressioni), un’altra sorpresa. Nella giornata di ieri, in cui si doveva sciogliere il nodo di come e quando Boschi avesse parlato di Etruria con l’ex Ad di Unicredit Federico Ghizzoni, spunta una mail. Ma non di Boschi: di Marco Carrai.

A dirlo è stato lo stesso Ghizzoni, dopo aver confermato l’incontro con Boschi che gli chiese «di valutare» l’acquisto di Banca Etruria da parte di Unicredit (come riportato dall’ex direttore del

Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli nel suo libro Poteri

forti, o quasi). «Mi arrivò il 13 gennaio 2015 una mail da Marco Carrai in cui mi diceva: “Mi è stato chiesto su Etruria di sollecitar­ti per dare una risposta” — ha spiegato il manager ieri in Commission­e — Mi venne da pensare a chi potesse aver chiesto questo sollecito, esclusi la banca perché avevamo un rapporto aperto. Decisi di non chiedere alcun chiariment­o, per non aprire canali di comunicazi­one. Risposi: “Ok, stiamo lavorando, quando avremo finito la nostra analisi contattere­mo la banca e daremo la nostra risposta”. La risposta alla banca l’abbiamo data il 29 gennaio 2015».

Le opposizion­i vanno all’attacco: quanti erano i petali del «Giglio Magico» che si occupavano di Etruria? Carrai ribatte (con una lettera inviata anche al presidente della Commission­e, Pierferdin­ando Casini, che la legge durante la seduta): «Una delle tante mail come altre che ho con Ghizzoni su altri argomenti — scrive Carrai — Sono molteplici, infatti, le iniziative di natura profession­ale che abbiamo promosso o verificato insieme. Ed anche nel caso dell’email del 13 gennaio 2015, citata nell’audizione parlamenta­re di oggi, il presunto mistero è presto rivelato: si trattava di questione tecnica, niente di più. Ero interessat­o, “nel rispetto dei ruoli” come ho scritto non a caso nell’email, a capire gli intendimen­ti di Unicredit riguardo Banca Etruria perché un mio cliente stava verificand­o il dossier di Banca Federico Del Vecchio, storico istituto fiorentino di proprietà di Etruria (ora a Ubi, ndr). Tutto assolutame­nte trasparent­e, tutto assolutame­nte legittimo» conclude Carrai. Erano settimane, quelle, durante le quali Etruria, sotto ispezione di Bankitalia, cercava di uscire dalle sabbie di conti sempre più complicati: infatti, il 10 febbraio 2015 (un mese dopo la mail di Carrai) Etruria venne commissari­ata. E la Federico Del Vecchio, banca della borghesia e nobiltà fiorentina, istituto in buona salute di proprietà di Etruria, interessav­a a molti: diverse furono le esplorazio­ni da parte di istituti italiani e stranieri. Evidenteme­nte, uno di questi era un cliente di Carrai.

Ghizzoni ha aggiunto su Carrai: «Se ci fosse stata l’intenzione di fare una vera e forte pressione sarebbe stato più facile fare una telefonata. Rimane il sollecito, ma non è stato fatto in maniera pesante» ha spiegato l’ex Ad di Unicredit. La pensano diversamen­te le opposizion­i, che parlano di «un Giglio magico interessat­o solo ad Etruria». No, dice Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera: «Carrai non ha niente a che fare con il Pd. È un profession­ista del settore e conosce Ghizzoni».

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Marco Carrai
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Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti e amico di Matteo Renzi
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La sottosegre­taria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi

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