Monte, a gennaio la fase 2 Ventisei sportelli accorpati in Toscana
La «dieta» ferrea imposta dall’Europa a Mps entra nella seconda fase. Tra il 20 e il 21 gennaio 150 filiali su tutto il territorio nazionale, 26 in Toscana, cesseranno l’attività. Secondo il piano di ristrutturazione 2017-2021 sono 600 le agenzie da chiudere in tre step: il primo si è concluso a novembre con l’addio a 115 sportelli, il secondo si esaurirà il prossimo mese e l’ultimo è in programma nella seconda metà del 2018. In Toscana le filiali in via di chiusura per accorpamento ad altre saranno 7 a Siena, 5 a Grosseto e Lucca, 4 a Pisa, 3 Firenze e 2 a Livorno, entrambe all’Elba. A farne le spese saranno soprattutto i piccoli centri, tra i quali alcune frazioni, mentre tra i grandi Comuni non capoluogo saranno penalizzati Chiusi, Follonica e Camaiore. Nella lista rientra anche Punta Ala, nota località balneare nel grossetano. I 18 chilometri che la separano da Castiglione della Pescaia rappresentano la massima distanza tra una filiale che chiude e quella che va a incorporarla. «La Toscana, rispetto ad altre realtà, ha una situazione di disagio minimo — afferma Federico Di Marcello, coordinatore Fisac Cgil gruppo Mps — È bene però tenere presente che la situazione cambia altrove e nei ricollocamenti si guardi alle singole esigenze, anche perché l’imposizione di un numero così alto di chiusure continua a non incontrare il favore delle rappresentanze sindacali». Quarantaquattro dipendenti saranno «acquisiti» dalle filiali più grandi. Per 21 persone invece si aprirà l’iter della mobilità e saranno ricollocati a seconda delle rispettive necessità e di quelle delle banca.