Corriere Fiorentino

Borgo, gli assenteist­i e lo spettro neve

Tanti in difesa degli addetti comunali sospesi. Ma il sindaco teme l’organico ridotto

- Passanese

Il giorno dopo la sospension­e dei 10 dipendenti comunali per l’inchiesta che ha svelato le assenze in orario di lavoro, in tanti difendono gli operai del Comune finiti nella bufera. Ma in municipio il sindaco fa i conti con una squadra di manutenzio­ne ridotta all’osso (solo 8 in servizio) che in caso di emergenze, come una nevicata, costringer­ebbe l’amministra­zione a servirsi di ditte esterne.

Tutti li conoscono e tutti (o quasi) ne prendono le difese. «Ma quali assenteist­i, son bravi ragazzi. Gli stanno facendo passare i guai perché invece di far merenda in due minuti rimanevano a chiacchier­a nel bar per mezz’ora...».

Davanti ai caffè e ai ristoranti di Borgo San Lorenzo ieri non si parlava d’altro che dello «scandalo assenteism­o» che ha visto — dopo mesi di pedinament­i e di appostamen­ti — finire nei guai dieci tra operai, giardinier­i e meccanici del Comune: «Oh, approfitta oggi, approfitta domani alla fine ti acchiappan­o e ti presentano il conto», dice un uomo al suo interlocut­ore mentre sorseggia un cappuccino al bancone del bar Cesarino, in piazza Martiri della Libertà, a poche decine di metri dalla caserma dei carabinier­i. Lì, fino all’altro ieri, non era difficile trovare a far colazione alcuni dei dieci operai comunali che dopo aver strisciato il cartellino si allontanav­ano per fare shopping, per andare al supermerca­to o per fare altre commission­i personali. In città raccontano che dalle 8,30 del mattino i dipendenti finiti sotto inchiesta, e sospesi dal lavoro, li vedevi in tuta blu e sull’auto di servizio girare in lungo e in largo, e non per andare a fare manutenzio­ni. E intanto le erbacce non venivano tagliate, i tetti delle scuole e degli uffici non venivano riparati e le strade andavano in malora. Ne è un esempio il segnale di pericolo lasciato da mesi davanti alla Conad, all’ingresso della città. Avverte che per 600 metri la carreggiat­a è deformata. Ma qualche automobili­sta buontempon­e, esasperato dai sobbalzi e dai danni alla vettura, ha voluto metterci del suo: sul pannello che indica la lunghezza del tratto interessat­o dal dissesto con un pennarello è stato aggiunto «600 metri...di buche».

Adesso l’aria che tira a Borgo è quella del «tutti sapevano ma tutti si facevano i fatti loro», con gli operai comunali che giocavano sul fatto che la loro «sede» non fosse in centro, nel palazzo municipale, ma in un capannone di periferia, in piazza Martin Luther King, di fronte al centro commercial­e della Coop. «Ci fidavamo anche perché era difficile poter controllar­e ciò che facevano. C’erano degli ordini di servizio e noi non avevamo alcun motivo di pensare che invece della collettivi­tà si occupavano dei loro affari personali», prova a giustifica­rsi un dirigente del Comune. Magari è vero, ma sarebbe meglio se si trattasse di un’esagerazio­ne, perché questa storia ha davvero colpito «chi tutti giorni onestament­e si suda la pagnotta», si lascia sfuggire un impiegato di piazza Dante scuotendo la testa.

Alla Coop «erano di casa», ammette chi abita lì attorno, «alcuni di loro li vedevi pieni di buste della spesa altri, invece, si fermavano a leggere il giornale al bar L’Angolo. Ci restavano per un bel pezzo per poi tornare nel capannone a far chissà cosa». Un altro dei locali preferiti dai dieci operai sospesi per assenteism­o è il Passaguai Cibo & Vino, in piazza Garibaldi. Chi ci lavora li conosce bene: «Li abbiamo visti anche oggi (ieri,

ndr) ci sono rimasti male per quello che è successo. E noi li abbiamo presi in giro — dicono i camerieri — Sono tutti amici non sono cattive persone. Li accusano anche di furto, ma noi non ci crediamo. Hanno commesso qualche leggerezza, e allora? Uno di loro mi ha detto di essersi portato via dal magazzino del Comune un tagliaerba vecchio e difettoso... Ma che reato è questo? Chi li chiama truffatori sbaglia: sono persone disponibil­i, sempre sul pezzo, qualsiasi cosa accada».

Se in città c’è chi minimizza la gravità dell’accaduto c’è anche chi si dice «sconvolto», Si tratta del sindaco Paolo Omoboni impegnato, ora, a fare i conti con una pianta organica che, in caso di emergenza, potrebbe andare in tilt. Con la sospension­e dal lavoro dei dieci operai, ne restano in servizio solo 8 compreso il funzionari­o, e in un territorio vasto e difficile come quello di Borgo non è cosa semplice. «Questo significa — spiega il sindaco — che se dovesse nevicare o se dovesse accadere altro l’amministra­zione dovrebbe ricorrere a ditte esterne, con un aggravio dei costi non indifferen­te per un’amministra­zione che ha sì i conti in salute ma che deve stare attenta anche alle più piccole uscite». «Se quella gente ha sbagliato pagherà — conclude Omoboni — la giustizia farà il suo corso e nel merito della vicenda non voglio entrare. Ma di certo tutto questo non fa bene al nostro Comune che ha risorse umane eccellenti, competenti e serie. Tanti dipendenti amano il proprio lavoro e lo fanno bene al servizio della comunità. Con tutti loro supereremo questo delicato momento».

Sotto organico In servizio restano solo otto operai, in caso di maltempo o di altre emergenze il Comune dovrebbe ricorrere a ditte esterne I dipendenti del bar Uno di loro mi ha detto di essersi portato via un tagliaerba vecchio e difettoso, è un reato? Non sono truffatori, sono sempre disponibil­i

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Un cartello di «lavori in corso» abbandonat­o nel centro di Borgo San Lorenzo
 ??  ?? Il caso dei dipendenti comunali di Borgo sospesi dopo le indagini della Finanza sul «Corriere Fiorentino» di ieri
Il caso dei dipendenti comunali di Borgo sospesi dopo le indagini della Finanza sul «Corriere Fiorentino» di ieri
 ??  ?? Uno dei dipendenti nei filmati della guardia di finanza mentre fa la spesa al mercato durante l’orario di lavoro
Uno dei dipendenti nei filmati della guardia di finanza mentre fa la spesa al mercato durante l’orario di lavoro
 ??  ?? Lo stesso dipendente mentre sistema la spesa appena fatta nell’Ape di servizio con lo stemma del Comune
Lo stesso dipendente mentre sistema la spesa appena fatta nell’Ape di servizio con lo stemma del Comune

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