«Scelte da Stato etico, da liberale io dico no»
Pubblichiamo la lettera aperta del presidente del circolo Gobetti di Firenze al sindaco Dario Nardella sulla «patente antifascista» che il Comune richiederà per concedere spazi e fondi alle associazioni cittadine
Egregio sindaco Nardella, Le scrivo in qualità di presidente protempore del circolo culturale Piero Gobetti di Firenze, oltreché come semplice cittadino, in merito al provvedimento sul documento di «certificazione di antifascismo» adottato dal Comune nei giorni scorsi. Non le nascondo l’imbarazzo che provo a scriverle questa lettera, che mai avrei pensato di dover stilare, per un’iniziativa che stravolge ogni principio liberaldemocratico sulla libertà di manifestazione del pensiero, sancita dalla Costituzione. Mi ritrovo totalmente in quanto afferma il professor Sergio Givone nell’intervista di ieri al Corriere Fiorentino. Il provvedimento preso dal Comune appartiene ai principi ordinativi di uno Stato Etico, quanto di più lontano da quelli liberali, democratici e costituzionali ai quali, come circolo e come cittadini vogliamo attenerci. L’unico vincolo che riconosciamo è quello del rispetto della Costituzione e delle leggi da essa derivate. A nessuno e tantomeno al Comune, può essere concesso di pretendere patenti preventive di appartenenza ideologica per usufruire di diritti costituzionalmente garantiti o anche solo di servizi previsti dagli ordinamenti amministrativi. Il rispetto della Costituzione e delle leggi deve essere valutato dagli organi preposti, sui comportamenti e sugli atti, non sulle appartenenze ideologiche, religiose o quant’altro. Qualora il provvedimento dovesse divenire operativo, il Circolo culturale Piero Gobetti di Firenze non firmerà alcuna dichiarazione preventiva di «anti-qualsiasi cosa», per evidenti ragioni di dignità e coerenza con il pensiero e la storia del personaggio a cui si onora di ispirarsi e, per tutelare il Circolo Gobetti stesso da ogni eventuale provvedimento che ne potesse penalizzare l’attività, sottoporrò all’Assemblea le mie dimissioni.