Corriere Fiorentino

I tormenti di Andrea

Adv: «Al Franchi non torno, i fischi mi hanno tolto la serenità Ma la squadra vale l’Europa»

- Stefano Rossi

Andrea Della Valle rompe il silenzio. E lo fa in una fredda giornata invernale ad Arquata del Tronto, tra il nevischio e le mille difficoltà di un paese che vuole ripartire e che ci proverà con la nuova fabbrica della Tod’s inaugurata proprio ieri dai fratelli Della Valle e dal premier Paolo Gentiloni.

Adv nell’occasione è tornato a parlare della sua squadra: l’ultima volta che lo aveva fatto era successo a Benevento lo scorso maggio. Ancora una volta dunque lo ha fatto in trasferta, in una sorta di esilio che si è imposto e che a tratti lo soffoca: «Non ho la serenità per tornare a Firenze. Non ho superato ciò che è successo nei mesi passati. Sento ancora cori della curva contro di me, forse qualcuno si sente un po’ protagonis­ta», ha raccontato in un’intervista trasformat­asi presto in una sorta di confession­e a cuore aperto. «Quando sentirò di avere energia positiva sarà il momento per farmi rivedere. Se dovessi tornare a Firenze ricomincer­ebbe tutto, non voglio porgere l’altra guancia». Il conflitto interiore è in corso, la delusione è ancora viva. Come la nostalgia che lo avvolge. Il presidente infatti sente un richiamo quasi naturale al quale si oppone: «Mi manca il rapporto con la città, le passeggiat­e all’alba in centro in mezzo ai tifosi. Tutti, o meglio, quasi tutti sanno quello che ho dato». Questo clima di instabilit­à lascia invariata anche la decisione di tenere ancora la società in vendita. Anche se al famoso comunicato («La Fiorentina è in vendita») non ha mai fatto seguito un’offerta o un interessam­ento da parte di altri imprendito­ri. «Non abbiamo cambiato idea: la posizione è e rimane quella. La società è in vendita. L’appello era rivolto soprattutt­o ai fiorentini». Che, però, non si sono fatti avanti: «Nessuno, nemmeno dall’estero ci hanno mai contattati. Il mio obiettivo è capire se c’è qualcuno serio che possa far sognare Firenze come hanno fatto i Della Valle. Allo stesso

Il club resta in vendita, ma nessuno si è ancora fatto vivo Tenere Sousa fu un errore, ora abbiamo Pioli: con lui costruirem­o un bel ciclo In estate volevano tutti andarsene, a gennaio se sarà necessario faremo acquisti

tempo, come se fossero due rette parallele, ho la responsabi­lità che la società sia gestita in maniera sana. Il cuore mi dice di restare altri dieci anni, altre situazioni mi portano a riflettere».

I tempi non sono maturi, forse fra qualche mese tutto potrebbe cambiare. Nel frattempo la Fiorentina dovrà camminare da sola, anche se i risultati della squadra potrebbero aiutare a riportare il sereno nell’ambiente. Intanto Andrea fissa gli obiettivi per la stagione in corso e per quelle a venire: «Abbiamo iniziato un nuovo ciclo, era necessario. Autofinanz­iamento? La parola non piace ma lo fanno tutti. La Fiorentina dovrà essere sempre in grado di lottare per raggiunger­e l’Europa League: questo obiettivo deve esserci sempre. Se a gennaio servirà qualche innesto oppure no lo valuterà Corvino che poi parlerà con noi. Questo gruppo in futuro ci darà soddisfazi­oni». A partire da Federico Chiesa, un nome che gli fa brillare gli occhi, questa volta di gioia: «Mi auguro di trattenerl­o almeno qualche anno. C’è un bel progetto ma poi starà anche a lui decidere anche se io sono ottimista. Chi è andato via lo ha fatto perché non voleva più restare, anche Vecino. L’unica situazione diversa è stata quella di Borja Valero, ma alla fine con lui abbiamo chiarito».

Tornando al nuovo ciclo, Della Valle dispensa fiducia e stima nei confronti di Pioli. «Sì, forse avremmo fatto meglio a cambiare Sousa con un anno di anticipo. Con Pioli non avremmo perso un anno ma in quella circostanz­a mi sono lasciato trascinare dall’ambiente». La Fiorentina che deve inseguire l’Europa riparte affidandos­i totalmente al suo allenatore. Con un occhio al futuro anche per il nuovo stadio: «Realizzarl­o non significhe­rà dare un valore maggiore alla società per venderla, la presentazi­one in Palazzo Vecchio non era un teatrino».

La chiacchier­ata finisce, Della Valle incontra i cittadini di Arquata impegnati a lavorare. Per adesso tocca a loro parlare con lui, in futuro chissà. «Forse torno a primavera», si lascia sfuggire Adv. Intanto, soffrirà dalla tv. Nella speranza che la classifica migliori e che il clima si faccia meno freddo.

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Il premier Paolo Gentiloni (sulla sinistra) insieme ad Andrea e Diego Della Valle ieri ad Arquata per l’inaugurazi­one della fabbrica Tod’s nelle zone terremotat­e

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