NON C’È CITTÀ SENZA RESIDENTI
In questi giorni i fiorentini tornano in centro per gli acquisti natalizi. Ci tornano, perché non ci abitano più. Se ne sono accorti anche i commercianti. Sulla base di una ricerca promossa da Confesercenti Firenze (presentata mercoledì 13 su questo giornale), il presidente Claudio Bianchi ha dichiarato che l’assenza di residenti veri nel centro di Firenze «è una certezza» e che Firenze perde «con loro la sua identità». I dati di settembre forniti dal «Bollettino mensile di statistica» mostrano che una buona parte dei residenti è composta da stranieri. Negli 11 chilometri quadrati del Quartiere 1 su 66.898 residenti 14.897 (circa il 21%) sono stranieri e tra i residenti del Comune il 43% non è nato a Firenze o in provincia. Dal 1961 al 2016 Firenze ha perso residenti a vantaggio dei Comuni limitrofi e della provincia di Prato e se quest’anno i residenti sono leggermente aumentati (+141), ciò è dovuto agli stranieri.
L’«orda d’oro» che porta a Firenze quasi 20 milioni di turisti l’anno e concentra circa 100 mila turisti al giorno nel percorso Signoria-Repubblica-Duomo arricchisce tanti, estendendo a dismisura la rendita, ma rischia di consumare rapidamente l’identità fiorentina. Anche i commercianti sono convinti che «senza residenti il centro non attrae più». Secondo la guida Lonely Planet l’Oltrarno è il quartiere più bello e alla moda di tutto il mondo. Non è per un caso. L’Oltrarno infatti — come Trastevere a Roma o le Marais a Parigi — conserva quella dimensione autentica che i centri monumentali delle città d’arte (compreso quello di Firenze) hanno perso definitivamente. Per difendere la vivibilità di Firenze, l’amministrazione comunale si concentra sulla differenziazione degli itinerari per i turisti, su una mobilità alternativa, sulla regolamentazione del carico e scarico delle merci. Tanto per citare alcune scelte. E una buona notizia è arrivata in questi giorni dal Tar, che ha dato ragione al Comune contro il ricorso della grande distribuzione confermando lo stop all’apertura di nuovi locali di vendita di cibo in centro. La soluzione più durevole del problema rimane però sempre la stessa: bisognerebbe incentivare il ritorno in centro di fiorentini, possibilmente giovani. Altrimenti, andando avanti di questo passo, quello che sembra sempre di più un parco giochi del Rinascimento sarà via via abbandonato, oltre che dai fiorentini, anche da quei turisti per i quali la bellezza di una città non sta solo nei monumenti, ma anche — e forse soprattutto — nella sua anima.