Il garage diventa villetta (abusiva) Scatta il sequestro alla casa del prof
Impruneta, permessi e contrordini: un tira e molla col Comune lungo quasi 20 anni
Tra gli alberi della collina di Mezzomonte c’era un rudere. Poi, grazie a una concessione, quelle macerie in bella vista in una zona coperta da vincolo paesaggistico si sono trasformate in una villa con piscina, cantina e garage seminterrati. Peccato che buona parte di quel cottage sia abusiva: cresciuta oltre misura con autorimesse e cantine trasformate in un appartamento.
È questa l’ipotesi della procura fiorentina che ha disposto il sequestro del seminterrato e ha denunciato per abusi edilizi e falso il proprietario, un docente dell’Università di Firenze. Quel sequestro, nei giorni scorsi, è diventato definitivo: il prof che aveva chiesto la rimozione dei sigilli al Tribunale del Riesame ha rinunciato al ricorso.
L’inchiesta è partita da alcuni esposti di Italia Nostra: «Quella villa va demolita: è stata costruita con una volumetria superiore a quella consentita», dicevano. Per quello chalet, nel 2000 il professore aveva chiesto e ottenuto dal Comune di Impruneta un permesso per ristrutdi turate un rudere. La villetta era quasi già ultimata, quando l’amministrazione comunale annulla quel permesso. Inizia così una battaglia legale che va avanti per 15 anni. Prima il Tar poi in Consiglio
Le reazioni Italia Nostra: quello chalet va demolito Il sindaco: ora non spetta a me decidere
Stato stabiliscono che l’autorizzazione è stata rilasciata sulla base di una falsa documentazione presentata dal docente. «Quella villetta abusiva va demolita» insiste Italia Nostra. Il professore si difende: «Non è possibile: si danneggia parte della villetta legittimamente costruita».
Così il Comune di Impruneta tenta una mediazione: infligge al proprietario una multa da 78 mila euro. E parte un nuovo esposto di Italia Nostra. Quando la polizia municipale va a ispezionare lo chalet ha un’amara sorpresa: garage e cantina erano stati nel frattempo trasformati in un appartamento, collegati da un corridoio ricavato da un canale scannafosso. «È stato smascherato l’inganno teso al Comune di Impruneta» ha detto il pm Paolo Barlucchi che coordina le indagini della polizia municipale.
E il sindaco Alessio Calamandrei ora cosa farà? «Non escludo la demolizione né la sanatoria, se questa fosse possibile. L’ultima decisione — spiega pilatescamente — non spetta a me. La politica dà un indirizzo poi tocca a dirigenti comunali e avvocati trovare le soluzioni».