L’importanza di avere un Normal One
Pacato e senza fronzoli, il mister è l’uomo indicato da Adv per risalire
Stefano Pioli è il centro di gravità permanente viola. Ha il compito di dare un’identità alla nuova squadra e al tempo stesso è l’uomo che può riportare Andrea Della Valle a Firenze. Molto del presente e del futuro della Fiorentina gira intorno al suo allenatore, il «normalone» che non ti stupisce con frasi a effetto, ma assomiglia un po’ al tuo vicino di casa o di scrivania (quando è simpatico).
Pioli non sbaglia mai il tempo dell’uscita pubblica, l’esatto contrario di ciò che capitava al suo predecessore Paulo Sousa. Ora deve chiudere l’anno bene e non sarà facinunciavano le visto il calendario in salita della Viola e continuare l’opera diplomatica per riavvicinare la proprietà. Perché dopo la prima uscita pubblica di Adv dal giorno del comunicato in cui lui e suo fratello Diego angarbato, di voler vendere, molto è cambiato. La volontà di passare la mano, anche considerata la mancanza di offerte ma non solo, sembra ai minimi termini e allora dentro la Fiorentina hanno capito che bisogna lavorare per riportare Andrea a Firenze.
Pioli sembra il mediatore giusto. Le sue parole, studiate, meditate, calibrate, possono stuzzicare il patron: «Da ciò che mi dicono la sua presenza accanto alla squadra il giorno prima delle partite casalinghe dava molta carica ai giocatori. Ai nuovi piacerebbe molto vivere momenti come quelli, mentre i vecchi sono dispiaciuti per non poterli ripetere. Mi auguro di poter rivedere presto Andrea al centro sportivo». Non è un semplice invito formale, ma un richiamo sentito nonché una specie di appello. I Della Valle sono contenti del nuovo allenatore. Diego lo chiama quasi tutte le settimane. Andrea ne apprezza lo spirito, ma soprattutto il fatto che metta la Fiorentina al centro del mondo. Il feeling, in questo momento, è fortissimo. E la sensazione è che molto, da qui in avanti, passerà da lui. Ora ha bisogno dei risultati. Pioli dovrà riuscire a mantenere la Fiorentina in lotta per il sesto-settimo posto anche se sull’obiettivo stagionale, a differenza del patron, preferisce il basso profilo: «La classifica la guardiamo ogni tanto. Dobbiamo pensare a lavorare per vincere ogni partita». Tra i suoi compiti anche quello di convincere Corvino a migliorare la rosa durante il mercato di gennaio. Le priorità sono note: un esterno sinistro basso nel momento in cui uscirà Maxi Olivera e un interno in più. Il quadro è chiaro. Gli obiettivi anche. Arrivarci sarà tutt’altro che facile. Il calendario, in queste feste, non dà tregua: il Cagliari è già un esame tosto per come giocano i sardi davanti alla loro gente. Poi la Lazio all’Olimpico la notte di Santo Stefano, Milan e Inter nello spazio di sei giorni, prima di Capodanno e della Befana. Vediamo se il Normal One riesce ad accendere la passione della città: sarebbe il colpo più grosso.