Le vittime: bene così, però lui libero è una ferita aperta
«La sentenza conferma un fatto: che le vittime non hanno detto idiozie ma la verità, tanto è vero che tutti i risarcimenti sono confermati». Sergio Pietracito, presidente dell’associazione delle vittime del Forteto, commenta a caldo la sentenza della Cassazione sul caso della comunità agricola mugellana. «Certo, rimane l’amarezza per una vicenda che si sperava si potesse chiudere per sempre e invece resta aperta — dice — Per noi, è difficile mantenere ancora viva questa ferita, con l’appello bis a Fiesoli, anche se per un solo capo d’imputazione. Questa storia ci costa fatica e dolore. E il fatto che Fiesoli resti ancora a piede libero per noi non è una ragione di serenità. Ma siamo soddisfatti perché l’impianto delle condanne resta in piedi». «È stato un percorso lungo e di grande sofferenza, ma giustizia è fatta — commenta Stefano Mugnai, consigliere regionale di Forza Italia e presidente della prima commissione d’inchiesta sul Forteto — Esprimo soddisfazione per la sentenza che ha confermato le condanne comminate a Rodolfo Fiesoli e ad altri sottoposti a giudizio. Ciò rende giustizia alle vittime giustizia nel diritto. Ora si apra la via della necessaria giustizia morale, che passa per l’ammissione ciascuno del proprio segmento di responsabilità e per pubbliche scuse». «La sentenza conferma la bontà del lavoro fatto dalla Procura di Firenze e dalla pm Ornella Galeotti — dice l’assessore regionale del Pd Stefania Saccardi — È la conferma della gravità dei fatti accaduti. Sono soddisfatta che l’impianto accusatorio abbia retto».