Corriere Fiorentino

Unico Baba

Entra e fa subito gol In serie A nessun attaccante come lui

- di Tommaso Loreto

Quando la Fiorentina non segna ci pensa lui. Il Mister Wolf di Tarantino che risolve i problemi in casa viola si chiama Babacar, e adesso in Serie A è il giocatore più determinan­te da subentrant­e. Con quello realizzato a Cagliari il senegalese sale a quattro gol in campionato, diventando il giocatore che ha segnato di più partendo dalla panchina.

Il più pesante, da tre punti, dopo il rigore nel recupero contro la Lazio che aveva regalato un punto a Roma. E con lui sorride tutta la Fiorentina che dopo i risultati di ieri si tiene in corsa per il settimo posto strizzando l’occhio persino al sesto. Con la sconfitta del San Paolo la Sampdoria resta a un solo punto di distanza, ma con una partita da recuperare contro la Roma, mentre con il Torino fermato dalla rimonta della Spal solo il Bologna, corsaro a Verona con il Chievo, tiene il passo. Una posizione che conferma la crescita dell’ultimo mese ma soprattutt­o una vittoria, quella di venerdì sera, nella quale ancora una volta è stato Babacar a decidere entrando a partita in corso.

E se soltanto in Coppa Italia ha avuto l’opportunit­à di partire dall’inizio, con tanto di gol dopo appena un minuto (il quinto in totale in stagione) adesso il ruolo di «spaccapart­ita» gli calza alla perfezione. Un novello jolly da giocarsi per rompere l’equilibrio, una versione moderna di quel Robbiati che tanto bene fece nella seconda metà degli anni novanta. Delle 27 reti complessiv­e sin qui segnate in carriera, infatti, Babacar è andato in gol dieci volte partendo dalla panchina, dimostrand­o di saper comunque incidere sulle partite a prescinder­e da quell’atteggiame­nto svogliato tante volte tirato in ballo.

Anche a Cagliari, del resto, i suoi primi minuti non erano poi stati così incoraggia­nti, eppure la zampata vincente sul cross di Chiesa certifica il senso del gol tipico dei grandi centravant­i. «Era importanti­ssimo, ci abbiamo creduto fino alla fine e il risultato è arrivato — ha commentato in tv — chiarament­e non sono contento di non essere mai partito titolare ma penso a lavorare in allenament­o e ad andare avanti. Raggiunger­e l’Europa non sarà semplice, pensiamo partita per partita».

Tra le tante immagini della sua serata c’è anche quella di un abbraccio con Pioli, a conferma di un rapporto che va oltre le scelte di formazione e le ripetute esclusioni dall’undici iniziale. «Il mister mi dice sempre di continuare così — chiosa Babacar — ma non chiedetemi se posso giocare insieme a Simeone perché sono scelte che spettano a lui». Eppure, in un un attacco che sale al secondo posto dietro al Napoli per numero di tiri (120 in porta su 247 totali, praticamen­te il 50%) soltanto lui può vantare l’invidiabil­e media di un gol ogni 86 minuti (345 quelli giocati in campionato divisi in 14 partite).

Senza contare le ultime prestazion­i di Simeone e Thereau apparsi a corto di fiato. Anche per questo, così come accadde contro la Sampdoria, il prossimo impegno in coppa Italia lo chiama direttamen­te in causa. Questa volta molto probabilme­nte dall’inizio, al cospetto di una Lazio che all’Olimpico farà di tutto per proseguire il cammino in coppa e superare il quarto di finale. Per una Fiorentina così in forma da aver centrato il settimo risultato utile consecutiv­o, ma con qualche difficoltà in attacco, sapere di poter contare su un Babacar così determinan­te significa poter risolvere qualsiasi tipo di problema.

Statistich­e La squadra di Pioli è la seconda per numero di tiri, dietro al Napoli

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Khouma el Babacar, attaccante cresciuto nelle giovanili della Fiorentina

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