Farmaci generici, la Regione vince la battaglia del Tar
La Regione Toscana incassa un importante vittoria nella querelle dei farmaci biosimilari. Il Tar ha respinto il ricorso delle aziende farmaceutiche che avevano impugnato la delibera della giunta, nel quale si programma la sostituzione dei farmaci per i malati reumatici con i corrispettivi generici. La polemica sollevata dalle associazioni dei pazienti e anche dalla Società italiana di reumatologia nasceva dal fatto che i biosimilari non sono esattamente identici agli «originator», ma solo simili; e quindi chiedevano alla Regione e all’Asl di non sostituire il farmaco a chi già lo utilizzava e con risultati efficaci. Da parte loro, alcune aziende farmaceutiche avevano fatto ricorso contro la delibera e contro i protocolli delle Asl Centro e Nord Ovest perché con i biosimilari rischiano di veder erosi i propri interessi. La Regione ha vinto la partita. E in una nota diffusa ieri precisa che la delibera «non determina assolutamente la sostituibilità automatica dei medicinali (…), ma piuttosto fornisce al medico gli strumenti per valutare caso per caso e richiedereprescrivere il medicinale più adatto per ogni paziente». In particolare spiega che Estar (l’ente regionale centralizzato per l’acquisto dei farmaci) ha previsto l’acquisto sia dei farmaci «originator» sia dei biosimilari, che la scelta «avverrà a completa discrezione del medico, che avrà a disposizione tutti i medicinali in commercio» e il cui giudizio è «insindacabile». In realtà, come raccontato dal Corriere Fiorentino, una circolare dell’Asl Toscana Centro invita i medici che decidono di prescrivere a un paziente il farmaco «originator» a inviare gli incartamenti a una commissione, non composta da specialisti di reumatologia, per far valutare la decisione. Da parte loro, i pazienti reumatici, raccolti nell’associazione Anmar, denunciano che, in caso di sostituzione, se il nuovo farmaco non dà gli effetti sperati, tornare successivamente all’«originator» non garantirebbe una recupero immediata e totale delle precedenti condizioni di salute. Il caso, insomma, riguarda l’efficacia sul singolo paziente. È la stessa Società italiana di reumatologia, infatti, a confermare che statisticamente «originali» e biosimilari hanno la stessa percentuale di successo e, quindi, a ritenere che non ci siano ostacoli alla somministrazione dei «generici» per i nuovi pazienti. Per questo Regione e Asl, visti gli altissimi costi dei medicinali biologici, auspicano — anche se precisano di non volerla imporre — la transizione da un farmaco all’altro anche per i pazienti già in cura da tempo.
Bocciato No al ricorso delle case farmaceutiche contro l’uso dei «biosimilari»