Boom di influenzati, code ai pronto soccorso
Quasi 70 persone in attesa ieri mattina al pronto soccorso di Torregalli e situazioni simili nei giorni scorsi a Ponte a Niccheri. È arrivato il boom dell’influenza e i reparti di emergenza-urgenza degli ospedali stanno andando in difficoltà.
Ingorgo Ieri al «San Giovanni di Dio» ci sono state quasi 70 persone in attesa di una visita
Sul sito dell’Asl, nella pagina delle presenze nei pronto soccorso di Firenze, di tanto in tanto compare una scritta rossa: «Emergenza in corso». Da giorni i reparti di emergenza urgenza sono presi d’assalto dagli influenzati. Ieri mattina a Torregalli c’erano quasi 70 pazienti: «Stiamo straboccando», spiegavano gli operatori. Il piccolo reparto da 800 metri quadri — che dovrà attendere ancora almeno due anni prima di venire ricostruito ex novo — quando si superano le cinquanta persone va in difficoltà e i pazienti finiscono sulle barelle nei corridoi. Dallo scorso fine settimana, la situazione è critica non solo a Torregalli, ma anche a Ponte a Niccheri e Borgo San Lorenzo: sono i pronto soccorso messi più a dura prova, con quella scritta rossa dell’emergenza in corso che compare a ore alterne. Sabato pomeriggio, a Ponte a Niccheri, nel reparto c’erano 54 persone, di cui ben 27 tra codici rossi e gialli persone, e il corridoio era pieno di allettati. Un infermiere ha illustrato la situazione: «L’influenza è molto meno forte dell’anno scorso, abbiamo meno casi critici. Ma nel complesso ci sono più ammalati, questo virus è più endemico. E qui arriva chi ha la febbre a 40 ma anche chi ce l’ha a 37 e mezzo e noi ci dobbiamo prendere cura di tutti. Così i tempi inevitabilmente si allungano». Gli esperti già un mese fa annunciavano che il virus influenzale di quest’inverno avrebbe fatto registrare, come da tradizione, il picco nei giorni attorno al Capodanno, ma che rispetto all’anno scorso avrebbe fatto meno malati gravi, ma più malati. Le previsioni sembrano confermate. Sembra invece non funzionare a sufficienza il piano antinfluenzale dell’Asl che, con personale reperito ad hoc per i giorni più complicati e con letti nei reparti messi a disposizione dei pronto soccorso, avrebbe dovuto sveltire notevolmente le operazioni e soprattutto permettere di liberare i corridoi dai pazienti sistemati sulle barelle. D’altro canto è anche vero che spesso si recano in ospedale persone che, visti i sintomi lievi, nei giorni di festa dovrebbero invece rivolgersi alla guardia medica in modo da consentire ai pronto soccorso di occuparsi dei pazienti critici.