La notte dei botti fila liscia Il primo nato del 2018 è a Borgo San Lorenzo
Dopo la lunga notte di festeggiamenti per l’ultimo dell’anno, il risveglio della Toscana nel 2018 è contraddistinto dal folklore e — purtroppo — dalle conseguenze nefaste di alcol e petardi. A Viareggio, come da tradizione negli ultimi sette anni, è andato in scena il tuffo in mare di 263 temerari, che alle 12 — incuranti del freddo e del brutto tempo — si sono lanciati nel mar Tirreno. Niente record, però: lo scorso Capodanno, infatti, sulla spiaggia all’altezza di piazza Mazzini erano stati addirittura in 322 i viareggini a cimentarsi nel «tuffo di beneficenza». L’iniziativa, organizzata da «Escape Tuscany Triathlon», ha infatti finalità virtuose, con il ricavato delle cuffie vendute che viene interamente devoluto alla Croce Verde cittadina.
A Livorno, invece, il classico tuffo di Capodanno ha visto la partecipazione di circa 200 persone: hanno dedicato l’«impresa» alle otto vittime dell’alluvione che si è abbattuta sulla città labronica nel settembre scorso, causando ben otto vittime. Proprio per questo, è stato effettuato prima del bagno un minuto di silenzio. Pure qui, in ogni caso, la beneficenza è stata protagonista, con la vendita a margine dell’evento del calendario fotografico dei «Bimbi Motosi», le decine di giovani che per giorni hanno spalato via il fango dalle strade di Livorno.
A Firenze poi, sprovvista di spiagge, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha dovuto «acconten- tarsi» come al solito dell’Arno. Per lui — ormai è quasi un obbligo — tuffo nel fiume con tanto di scatto commemorativo postato sui social.
Oltre la divertente parentesi delle nuotate ghiacciate,c’è da registrare anche il bollettino sui «reduci della notte»: a Pisa un livornese 25 enne è stato arrestato dalla polizia in flagranza di reato subito dopo aver fatto esplodere in mezzo alla folla un botto artigianale proibito, a pochi passi dal Ponte di Mezzo. Lo scoppio ha causato il panico tra la folla, fuggita via dopo la deflagrazione. Per fortuna, due poliziotti sono intervenuti rapidamente sul posto, individuando subito l’uomo.
A Chianciano Terme, invece, un 40 enne milanese è stato denunciato dai carabinieri perché colto ad accendere fuochi pirotecnici illeciti. I militari, dopo averlo identificato, gli hanno sequestrato 25 botti, tra cui 8 «cipolle» e altrettanti «candelotti».
Sulla costa, tra Livorno, Cecina e San Vincenzo, il bilancio riporta sul fronte «botti» undici cassonetti incendiati, con due minorenni medicati al pronto soccorso per lievi bruciature. A Pisa va peggio: sette i feriti, tutti però non gravi. È andata peggio a Firenze, dove un 35 enne di Vingone si è lacerato la guancia destra a seguito dello scoppio di fuoco d’artificio: il segnale più tangibile del fallimento dell’ordinanza anti botti. Anche l’alcol però ha fatto i suoi danni: ad Arezzo, sono stati nove i giovani ricoverati per aver alzato troppo il gomito. La più grave una 18 enne, trasportata in stato di incoscienza per intossicazione etilica al pronto soccorso aretino, dove è arrivata in codice rosso.
Fuochi proibiti Un ferito a Firenze; a Pisa arrestato un uomo per un «botto» esploso tra la gente