Corriere Fiorentino

Storia di Sara, disoccupat­a per la bagarre in Consiglio

Massa, la storia di Sara incinta e senza contratto per lo scontro tra renziani e sindaco

- Manuela D’Angelo

Per cinque volte il MASSA Consiglio comunale non approva il piano delle assunzioni 2017: salta anche quella di due farmacisti che si erano licenziati per poter occupare il posto pubblico. Tra loro c’è Sara, 35 anni, incinta di due gemelle.

Sara Buonocore ha 35 anni, fa la farmacista ed è in attesa di due gemelle; il primo dicembre ha ricevuto una mail dall’ufficio del personale del Comune di Massa che le comunicava la possibilit­à di occupare, dopo otto anni in graduatori­a, un posto part time, all’interno di una delle farmacie comunali. Per questo Sara si è licenziata dal suo posto di lavoro, una farmacia privata, dove lavorava da quattro anni e ha atteso di firmare il nuovo contratto. Peccato che la crisi politica dell’amministra­zione del sindaco Pd Alessandro Volpi abbia fatto saltare ben cinque Consigli comunali utili per l’approvazio­ne del piano assunzioni 2017. E Sara è senza un lavoro. Anche Luca Neri, 40 anni, sposato con due figli, ha rinunciato al suo posto in una farmacia privata per entrare part time in una comunale e lo scorso 31 dicembre, tornato a casa dopo l’ultimo Consiglio andato deserto, ha dovuto dire alla sua famiglia: «Papà è senza un lavoro».

Accade a Massa, in pieno clima da campagna elettorale, dove maggioranz­a e opposizion­e sono già proiettate alle elezioni amministra­tive in programma a maggio, quando il Pd — oggi al governo della città — dovrà scegliere se confermare l’attuale sindaco, se proporre le primarie, se fare alleanze e con chi. E, anche se mancano sei mesi al voto, i nodi politici sono già tutti sul tavolo.

Per cinque volte il sindaco Volpi ha tentato di convocare, senza successo, il Consiglio utile ad approvare il bilancio consolidat­o 2016, cui è legato il piano assunzioni 2017, dentro cui ci stavano anche le assunzioni di quattro farmacisti part time e sei mobilità. L’ultimo atto addirittur­a il 31 dicembre, alle 21, con panettone e spumante per salutare l’anno nuovo, ma senza il numero legale: assenti, oltre all’opposizion­e, tanti consiglier­i di maggioranz­a, tra cui i suoi stessi renziani, corrente minoritari­a a Massa senza posto in giunta, senza ruoli decisional­i, sempre in guerra con il primo cittadino. Volpi, forse, se lo poteva aspettare, ma in questa partita si giocava con la vita e il lavoro delle persone e lui sperava nel buon senso di tutti. «Non si possono dare certe responsabi­lità all’opposizion­e — commenta il capogruppo Cinque Stelle Riccardo Ricciardi — Noi presentamm­o una mozione di sfiducia nel 2015 contro il sindaco che non era e non è in grado di amministra­re, questa ne è la prova. Il Consiglio non era stato messo al corrente dell’importanza dell’atto, se non all’ultimo momento».

Nel primo giorno dell’anno nuovo Forza Italia e varie liste civiche chiedono le dimissioni del sindaco. Di tutto questo, però, Sara Buonocore, la giovane farmacista presto mamma, non ha capito quasi nulla, perché la politica, così fatta, è lontana dai problemi reali della gente: «Sempliceme­nte sognavo la stabilità lavorativa — racconta dopo aver rischiato un parto prematuro

Volpi accusa Aspettavam­o da anni di poter assumere: qualcuno si prenderà questa responsabi­lità

alla notizia che la sua assunzione in Comune era stata bloccata — mi sono licenziata da una farmacia privata per avere un posto più sicuro nel pubblico, anche in vista di una famiglia in arrivo, e invece finisce così. Ora sono senza lavoro».

Il contratto che le era stato garantito (con delibera firmata dal dirigente del personale) oggi non vale nulla, e Sara pensa di procedere per vie legali. A lei, e agli altri, ha chiesto scusa il presidente del Consiglio, mentre l’assessore al personale, Silvana Sdoga, ha assicurato che l’«amministra­zione proverà «a parlare con gli ex datori di lavoro, per capire se è possibile un rientro provvisori­o dei due farmacisti che si sono licenziati». Un pasticcio politico di cui il sindaco non vuole, però, la paternità: «Aspettavam­o di poter assumere personale da decenni — dichiara — e questo continuo essere in campagna elettorale mi disgusta; qualcuno si prenderà le responsabi­lità di aver danneggiat­o tutta la cittadinan­za». Comunque non si dimette.

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Il sindaco di Massa Alessandro Volpi
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