Influenza, i giorni del picco. Ed è corsa agli ospedali
Ieri pomeriggio nei quattro pronto soccorso di Firenze oltre 250 pazienti in attesa
Ieri pomeriggio dichiarato di nuovo lo stato di «emergenza» all’ospedale di Torregalli per la calca al pronto soccorso. Colpa dell’influenza: il pienone di Capodanno c’è stato anche a Careggi, Ponte a Niccheri e Santa Maria Nuova. Ieri pomeriggio alle 17.30, nei quattro pronto soccorso di Firenze c’erano 254 pazienti. La sindrome influenzale è meno potente di quella dello scorso anno, ma molto più diffusa. «Non c’è dubbio che nei nostri pronto soccorso ci sia un forte afflusso che crea disagi: siamo nei giorni di picco influenzale e molti medici di famiglia sono in ferie, così i pazienti vanno in ospedale anche per sintomi lievi — spiega Giancarlo Landini, direttore del dipartimento di medicina e specialistiche mediche dell’Asl Toscana Centro — Però i disagi sono molto inferiori a quelli degli anni scorsi, perché ci sono più medici nei reparti: siamo coperti 7 giorni su 7, così le dimissioni vengono fatte anche nei festivi, così da liberare posti letto e da accogliere nuovi malati in arrivo dai pronto soccorso». Insomma, sarebbero calate le attese dei malati nei pronto soccorso. Landini parla anche dei provvedimenti controversi che ha sottoscritto negli ultimi mesi: l’Asl, per ragioni di bilancio, cerca di risparmiare; così, i medici ospedalieri si sono visti imporre nuovi standard sulle dimissioni dei pazienti, ma anche forme di controllo dall’alto sulle prescrizioni di alcune cure. «È passata l’idea sbagliata che l’Asl voglia imporre ai medici cosa prescrivere — spiega Landini — Vogliamo che i medici siano più partecipi agli obiettivi aziendali, ma non ci sono diktat. Ad esempio, sulla sostituzione dei farmaci biologici con i biosimilari (i generici, ndr) abbiamo lasciato libertà di scelta; Regioni come il Piemonte o la Lombardia ad esempio non la lasciano affatto. Stessa cosa sui farmaci contro l’epatite C: malgrado le difficoltà li stiamo assicurando a chi ne ha diritto». Eppure tra i medici c’è tensione: «Abbiamo peccato per scarsa capacità di comunicare con loro — ammette Landini — La vittoria di Teresita Mazzei alle elezioni dell’ordine dei medici di Firenze è una spia di questo effettivo malcontento».
Il confronto Landini (Asl Centro): disagi inferiori rispetto al passato, abbiamo più medici nei reparti