Fiume bianco
Manetti & Roberts, incidente nella Piana Valanga di schiuma
Il sindaco Alessio CALENZANO Biagioli parla di «incidente ambientale molto grave». Ma prima di fare qualsiasi valutazione e prendere provvedimenti preferisce attendere i risultati dei prelievi fatti dai tecnici dell’Arpat che arriveranno tra un paio di giorni. I canali di Calenzano e poi quelli di Sesto ieri sono stati invasi da una montagna di schiuma bianca che secondo i Carabinieri Forestali di Ceppeto è fuoriuscita da uno dei silos della Manetti & Roberts di via Baldanzese: 27.000 chili di «tensioattivi concentrati per la produzione di detergenti» che dalle 4 del mattino hanno iniziato a invadere il piazzale dell’azienda per poi finire negli scarichi e nei canali, fino ad arrivare nel fosso di Cinta Occidentale in via San Morese.
L’allarme è stato lanciato solo alle 8 del mattino, e subito è partito il tam-tam via web: a quel punto i cittadini hanno iniziato a subissare di telefonate vigili e Arpat. Le indagini hanno chiarito che lo sversamento è stato causato dalla rottura di un manicotto e che il danno sarebbe potuto essere ancora più grave dato che nel corso degli interventi anche un altro rubinetto, corroso dalla ruggine, ha iniziato a dare problemi (dall’azienda fanno sapere che la manutenzione era stata fatta da poco).
Per fortuna gli operai della Manetti & Roberts sono riusciti a bloccare il flusso prima che altre venti tonnellate di tensioattivi si disperdessero e hanno aspirato le sostanze. Insieme ai vigili urbani di Calenzano e Sesto, Arpat, protezione civile e ai dirigenti dell’azienda di cosmetica, anche il Consorzio di Bonifica della Piana che ha messo a disposizione uomini e mezzi per contenere la montagna di schiuma che si pensava potesse arrivare fino al Bisenzio e poi nell’Arno. Tanto che il Consorzio era già pronto a chiudere le paratoie di San Donnino per bloccare la soffice ma pericolosa nuvola bianca.
Per i Carabinieri Forestali di Ceppeto che conducono le indagini «ci saranno conseguenze penali», ma è ancora troppo presto per fare valutazioni. Le amministrazioni dei due comuni però ci tengono a precisare che «sono state eseguite tutte le necessarie campionature per accertare la natura della contaminazione. In attesa dell’esito delle analisi, si fa comunque presente che le acque interessate non sono utilizzate per l’irrigazione né confluiscono nel sistema delle acque potabili». Ora la Manetti dovrà occuparsi della bonifica e probabilmente fare un controllo più approfondito sui suoi silos visto che non è il primo episodio che si verifica.
A Sesto ne ricordano uno da primato, con la schiuma che superò gli argini dei canali fino a sommergere le auto.
Gli operai della ditta hanno evitato che si perdessero altre 20 tonnellate di liquidi