Come un puzzle con tessere diverse
Lei frequentava la parrocchia di Pieve a Ripoli. Lui arrivò dopo. Si inserì nella compagnia. Lei era la famosa Manuela inarrivabile, fidanzata storicamente. Alessandro la trovò subito bellissima ma non ci pensava neanche. Avevano 16 anni, più o meno. Il fidanzato di Manuela era più grande, parlava quasi sempre. Lei era innamorata della sua dialettica. Ma era anche possessivo, cerebrale. Alessandro era l’opposto. Parlava meno, ma diceva quello che pensava con una semplicità solare. Era leggero. Il fidanzato storico a forza di parlare si allontanò senza accorgersene e così Manuela e Alessandro si fidanzarono nella cantina di un amico, mentre risuonava Io camminerò di Fausto Leali. Era il 5 novembre del 1977. Cominciarono a recitare insieme in una compagnia teatrale, facevano la parte dei giovani fidanzati. Ora hanno ricominciato e fanno i fidanzati adulti. Ci furono alti e bassi, il fidanzato storico tentò di tornare attuale ma la dialettica non bastò. Manuela e Alessandro si sposarono nel 1984. Volevano una casa aperta, accogliente. Ma non sapevano verso chi. I figli non arrivavano. La medicina non risolse il problema. Manuela visse la sterilità come una crisi di coppia. Forse non siamo fatti l’una per l’altro, pensava. Poi però si resero conto che per loro essere madre e essere padre passava dal cuore, non dal corpo. Iniziò una esperienza di affido con Veronica, una bambina di 3 anni di Livorno. Stravolse la loro vita e aprì delle porte. Quando Veronica aveva 5 anni arrivò Roberto da Trento, 3 mesi, in adozione. Nel 1998 adottarono Damiano, da Catania. Poi arrivarono in affido Bouchra e Adìl, già abbastanza grandi. Un ricco puzzle umano, con tessere provenienti da posti diversi. In questo poco spazio è importante il concetto generale: se è complesso riportare correttamente questo labirinto di vita chissà come deve essere stato viverlo. Molte esistenze, molti problemi, molte gioie. Senza contare l’incastro: orari, presenze, sentimenti, emozioni, storie alle spalle, a volte difficili, sempre importanti. Tutto deve combinarsi. «In questa vita le cose semplici non ci sono toccate. Sono tutti ragazzi impegnativi. Ma il nostro amore si è rafforzato nelle difficoltà. Non è che siamo sempre una coppia cicci cicci, ma ci sentiamo accompagnati dal Signore. Questa presenza ci dà forza e dà un senso alla nostra vita». A un certo punto Alessandro ha detto: accogliere e amare è meraviglioso, però basta. Poco tempo dopo hanno preso in affido part time una bambina di 8 anni. Manuela: «Io sono la promotrice, ma siamo complici. Mi sono sempre sentita molto amata da lui».